Nessuno si faccia illusioni: il gas russo è “quasi impossibile” da sostituire

Il Ministro dell’Energia del Qatar ha dichiarato che può dirottare solo il 10-15% dei suoi contratti di GNL (gas liquido) verso l’Europa.

La corsa alla ricerca di gas in sostituzione di quello russo è persa in partenza. L’Europa sta tentando di assicurarsi altre fonti di gas naturale ma, come ha detto martedì il Ministro dell’Enegia del Qatar, è un’impresa quasi impossibile.

Il Qatar, uno dei maggiori esportatori di GNL (Gas Naturale Liquefatto) al mondo, si è detto disponibile a dirottare in Europa il 10-15% dei suoi contratti di GNL in essere. Tuttavia, sostituire un volume così enorme come quello di gas naturale russo con un preavviso così breve è “quasi impossibile“.

Aumento dei prezzi a doppia cifra

Dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto le due regioni separatiste nell’Ucraina orientale, i mercati hanno reagito e i prezzi energetici si sono infiammati. Il prezzo del petrolio è ormai a quasi 100 dollari al barile e il prezzo del gas europeo è in aumento a doppia cifra (solo oggi +30%). Anche la decisione della Germania di interrompere il progetto del gasdotto Nord Stream 2, che avrebbe dovuto fornire direttamente gas russo ai tedeschi, ha incendiato il mercato.

La Russia fornisce qualcosa come il 30-40% dei fabbisogni europei e non esiste alcun paese al mondo che possa sostituire quantità così ingenti di gas fornite tramite gasdotto con GNL.

In un clima di follia tipico delle guerre, l’Europa (con a fianco sempre gli Stati Uniti) ha coinvolto i principali importatori di GNL in Asia, inclusi Giappone, Corea del Sud, India e persino Cina, per inviare parte della loro fornitura di gas in Europa. Non è difficile immaginare quanto possa costare GNL inviato via nave dall’altra parte del mondo e come questi tentativi scaraventino i prezzi del mercato alle stelle.

Il conto lo pagheranno i consumatori europei

Mentre ancora nessuno riesce a prevedere le conseguenze di una guerra in Ucraina o della guerra delle sanzioni, una cosa è certa. Gli stratosferici prezzi del gas liquefatto che arriva dagli Stati Uniti, dal Qatar e forse anche dal Giappone o dalla Cina, li pagheranno fino all’ultimo centesimo i consumatori europei.

Come ha scritto su Twitter l’ex premier russo Dmitry Medvedev: “Benvenuti nel nuovo coraggioso mondo in cui gli europei pagheranno molto presto 2.000 euro per 1.000 metri cubi di gas naturale!

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