Chi muove davvero i prezzi delle materie prime? Gli algos, naturalmente…

Da quando gli algos sono entrati nel mercato delle materie prime, i prezzi non sono più gli stessi. I nuovi padroni del mercato creano volatilità e spostano liquidità a modo loro…

Non vi è mai capitato di osservare il prezzo di un metallo, o anche di qualche titolo azionario, schizzare verso l’alto o sprofondare verso il basso senza nessuna ragione evidente?

Non siete certo un caso isolato e non c’è da cercare alcuna ragione nell’analisi della domanda e dell’offerta o nei grafici dell’analisi tecnica. Come recentemente apparso su un articolo del Financial Times, la colpa del comportamento inspiegabile e schizofrenico dei prezzi è da ricercarsi negli ultimi sviluppi tecnologici. È la tecnologia che ha portato i prezzi a muoversi secondo logiche storicamente sconosciute fino ad oggi.

I sistemi di trading automatico (chiamati anche algos) rappresentano ormai i grandi volumi delle transazioni sui mercati delle materie prime. Muovono il 49% di tutti gli scambi sui cereali e sui semi oleosi, il 54% dei metalli preziosi e il 63% del petrolio greggio, secondo i dati forniti dalla Commodity Futures Trading Commission statunitense.

Una parte di queste transazioni automatiche sono semplici ordini di acquisto o di vendita, che vengono eseguiti quando il prezzo raggiunge un certo livello. Ma altre transazioni sono il risultato di sofisticati algoritmi Blackbox, che prendono decisioni basate su una moltitudine di variabili che nessuno conosce, a parte gli sviluppatori del software.

Le logiche transazionali hanno mandato in soffitta i fondamentali

Le nozioni circa i fondamentali del mercato scompaiono per lasciare il posto agli algos, che giocano gli uni contro gli altri e che guidano il mercato per giorni, qualche volta per settimane e anche per mesi. Diventa quindi sempre più difficile vedere una qualsiasi correlazione tra i fondamentali e l’andamento dei prezzi.

Si è arrivati ormai nell’era dove le considerazioni tecniche, quelle sui fondamentali, sugli andamenti stagionali e locali non contano quasi nulla rispetto alle logiche transazionali, dove a farla da padrone sono gli algos.

Anche se nessuno accusa gli algos di minacciare la veridicità dei prezzi, è indubbio che il rapido aumento del loro impiego ha aumentato la volatilità. Inoltre, si è assistito ad uno spostamento della liquidità dai futures a scadenze più lunghe a quelli con scadenze più brevi.

Con il rapido sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, gli algos sono sempre più sofisticati e intelligenti. Per queste ragioni, gli hedge funds, gli speculatori e perfino i traders scelgono questi software per ridurre i rischi percepiti o per restare un passo avanti rispetto ai concorrenti. C’è da scommettere che, negli anni a venire, gli algos domineranno i mercati.

Che i mercati siano meglio o peggio da quanto ci sono gli algos è tutto da discutere. Di certo, le oscillazioni dei prezzi nel breve termine non sono più influenzate dai fondamentali, ma soltanto da questi agenti virtuali del trading automatico.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED