Mentre tutti sono indaffarati nell’acquisto dei regali per la propria famiglia, Babbo Natale, dall’alto della sua slitta volante trainata dalle renne, ha già deciso cosa vuole regalare quest’anno: rame, nichel, piombo e zinco… ammesso che riesca a trovarli!
Quest’anno, i metalli di base stanno correndo a più non posso, grazie alla domanda del mercato cinese più alta del previsto. I mercati non si aspettavano che Pechino avrebbe mantenuto fede alle aspettative di crescita della sua economia, ma si sbagliavano. La crescita della spesa per nuove infrastrutture in Cina ha spinto i prezzi dei metalli industriali da inizio 2016.
Soprattutto nel corso del mese di novembre, i prezzi dei metalli hanno messo a segno guadagni impressionanti, soprattutto per la rapidità con cui li hanno raggiunti.
Come facile attendersi, in questi momenti, gli investitori sono tentati di realizzare i profitti fino ad ora conseguiti, approfittando di un mercato voracemente affamato di metalli. Infatti, nella seconda parte di dicembre, c’è stata qualche presa di profitto, con i prezzi che hanno cominciato ad arretrare leggermente. Secondo la maggior parte degli analisti, ghiotte occasioni d’acquisto prima che i prezzi ripartano verso l’alto.
Il rame, per esempio, è reduce di un rally stellare che nessun analista aveva previsto, ma adesso il mercato intravede un deficit di approvvigionamento per il 2017, con una domanda robusta che sosterrà i prezzi. Motivo per il quale, ogni flessione delle quotazioni rappresenta un’occasione per comprare.
Anche lo zinco si muove in deficit. Da gennaio a ottobre di quest’anno, il deficit era di 277.000 tonnellate secondo l’International Lead and Zinc Supply Group ma, nel 2017, è destinato ad ampliarsi a 280.000 tonnellate. Fino ad ora, gli acquirenti non si sono mai pentiti di aver comprato zinco nei momenti di ritracciamento dei prezzi. E la musica non sembra cambierà nel prossimo anno.
Stessa cosa per il cugino dello zinco, il piombo, destinato a correre anche nel 2017.
Per quanto riguarda il nichel, l’ultimo tra i Fantastici Quattro dei metalli, sta beneficiando in larga misura di quanto accaduto nelle Filippine, dove le esportazioni sono scese del 16% nel terzo trimestre di quest’anno rispetto all’anno precedente, a causa della chiusura forzata di una decina di miniere, otto delle quali di nichel, a causa di violazioni ambientali.
Comunque vadano le cose nei prossimi mesi, il Natale del 2016 rimarrà negli annali dei metalli industriali come un periodo da ricordare.