Mesi duri per l’alluminio: la domanda scende e le fonderie chiudono

In Europa, ci saranno grossi problemi di approvvigionamento di alluminio primario, nonostante le previsioni di una domanda globale in disfacimento.

In Europa l’alluminio è in mezzo alla tormenta. Mentre sempre più fonderie di primario e raffinerie di allumina vengono chiuse parzialmente o completamente a causa degli alti costi energetici, la domanda sembra destinata a contrarsi significativamente per la recessione.

Un po’ tutti i metalli industriali hanno accusato duri colpi dalla fine del primo trimestre di quest’anno, ma l’alluminio ha la palma della peggiore prestazione, essendo passato da un picco di oltre 4.000 dollari a tonnellata a fine marzo agli attuali 2.400 dollari circa.

Costi dell’energia elevati fino al 2024

Di solito, i costi energetici elevati contribuiscono a spingere verso l’alto i prezzi dell’alluminio. Tuttavia, questa volta, i continui aumenti del prezzo dell’energia e le conseguenti interruzioni della forniture da parte delle fonderia, hanno danneggiato il mercato dell’alluminio a livello globale. Purtroppo, non si tratta di una condizione transitoria poiché, come sostiene il Financial Times, i costi energetici dovrebbero rimanere elevati almeno fino al 2024 compreso.

Queste previsioni non sono pure speculazioni intellettuali, ma la constatazione che i consumatori stanno comprando gas naturale per i prossimi mesi a livelli molto alti. Il prezzo del gas consegnato in Europa per il 2023 e per il 2024 si è avvicinato al livello più alto mai registrato, Attualmente, 134 euro e 82 euro per megawattora rispettivamente. Tanto per avere dei raffronti, nell’ultimo decennio, i prezzi del gas in Europa sono sempre stati al di sotto dei 40 euro per megawattora.

È l’Europa ad essere davvero nei guai

Vale la pena sottolineare che si tratta di problemi che stanno affliggendo soprattutto l’Europa. Negli Stati Uniti, per esempio, pur essendoci problemi di approvvigionamento di metallo, la ripresa della produzione degli smelter in Canada garantisce un’offerta relativamente più stabile.

In Europa, invece, la mancanza di gas naturale e i razionamenti che i governi sono sul punto di imporre, sono una minaccia alla sopravvivenza di quei consumatori che necessiteranno metallo per questo inverno.

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