Lo scorso anno è stato pieno di incertezze ma, come prevedevano gli analisti, c’è stata la ripresa della domanda di vanadio grazie all’economia globale che si è risollevata dalla pandemia di COVID-19.
Per i meno esperti, va considerato che la maggior parte del vanadio viene utilizzata in Cina per produrre acciaio, in particolare acciaio ad alta resistenza e bassolegato, a sua volta utilizzato per realizzare armature per l’edilizia.
Cosa è successo nel 2021 sul mercato del vanadio?
Come detto, il 2021 è stato l’anno della ripresa economica post pandemica. Nel secondo trimestre dell’anno scorso i prezzi del vanadio hanno cominciato a crescere, mentre la domanda in Cina rimaneva forte e quella nel resto del mondo era in decollo. Uno dei motivi del ritardo della domanda nel resto del mondo rispetto alla Cina è dovuto al fatto che l’Occidente usa molto vanadio nell’aerospaziale e nella chimica, settori duramente colpiti dalla pandemia nel 2020.
Naturalmente, il settore siderurgico ha continuato ad essere il motore trainante per il vanadio, anche se la domanda nel segmento delle batterie è aumentata rispetto all’anno precedente (cosa abbastanza scontata visto che il 2020 era stato disastroso).
L’offerta di metallo, nel 2021, ha registrato degli ampliamenti anche se confinati soprattutto in Cina.
Nel complesso, come per la maggior parte delle materie prime, i prezzi del vanadio sono aumentati nel 2021. Per avere un’idea più completa dell’andamento dei prezzi, si consideri che il ferro-vanadio (80%) in Europa, a inizio anno, valeva circa 27 dollari al chilogrammo, mentre 12 mesi dopo aveva raggiunto circa 33 dollari, avendo però toccato i massimi di oltre 43 dollari il 24 giugno.
Cosa ci aspetta nel 2022?
Le previsioni per quest’anno sono per una crescita della domanda globale di vanadio.
Se a livello globale si pensa che la crescita rallenterà in settori come quello della chimica e dell’acciaio, aumenterà nel settore aerospaziale e in quello delle batterie, quest’ultimo pronto per una crescita significativa.
Secondo CRU Group, per quanto riguarda il settore siderurgico, la domanda in Cina sarà piatta, con una produzione di acciaio leggermente inferiore rispetto al 2021. Nel resto del mondo si prevede un leggero aumento dei volumi di acciaio.
Il settore aerospaziale invece sta cominciando a muoversi, in ritardo di almeno un anno rispetto alla ripresa della maggior parte dei comparti economici. Quindi, nel 2022 si registrerà un netto aumento della domanda di vanadio per l’aerospaziale.
Ma, nel 2022, ci sarà una crescita della domanda anche nel segmento delle batterie, poiché il vanadio è un metallo chiave nelle batterie redox. Sempre secondo CRU Group, ci sarà un aumento significativo in Cina della domanda di batterie e moderato nel resto del mondo.
Passando al fronte dell’offerta, il 2022 vedrà un’espansione, ma con costi crescenti che si rifletteranno nei prezzi. La vera sfida sarà quella di riuscire ad ottenere metallo a costi contenuti per non arrivare a distruggere la domanda futura. Insomma, se i prezzi del vanadio saliranno troppo, la domanda da parte del settore dell’acciaio e delle batterie potrebbe ridursi.
Prezzi ancora elevati
E i prezzi? Considerando che la disponibilità di metallo rimarrà scarsa e il rischio di problemi nelle forniture, i prezzi rimarranno elevati, soprattutto nel primo trimestre dell’anno, un periodo in cui le quotazioni del vanadio sono storicamente elevate.
Ma, nel 2022, potrebbe entrare in gioco un fattore nuovo a spingere in alto i prezzi. Si tratta dell’aumento della domanda di batterie che potrebbe riportare i prezzi ai massimi dello scorso anno.
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