Mascherine contro il COVID-19. Quali sono le migliori (e peggiori)?

Non tutte le mascherine sono uguali. Ecco quali sono quelle che funzionano meglio, sia tra quelle professionali che fai-da-te.

È abbastanza intuitivo e scientificamente dimostrato che indossare una copertura per il viso può aiutare a ridurre la diffusione del nuovo coronavirus.

Tuttavia non tutte le mascherine sono uguali, come illustra una nuova ricerca condotta dalla University of Arizona (Stati Uniti) e pubblicata sul Journal of Hospital Infection. Lo studio in questione ha valutato la capacità di diversi materiali utilizzati per le mascherine (anche fai-da-te) per proteggere una persona dall’infezione dopo 30 secondi e dopo 20 minuti di esposizione in un ambiente altamente contaminato.

N99, le mascherine più sicure

Le mascherine N99, che sono ancora più efficaci nel filtrare le particelle sospese nell’aria rispetto alle mascherine N95, sono ovviamente una delle migliori opzioni per bloccare il virus. Possono ridurre il rischio medio del 94-99% per esposizioni di 20 minuti-30 secondi, ma possono essere difficili da trovare. Inoltre, eticamente, sarebbero da lasciare disponibili per i professionisti della medicina.

Subito dopo le N99, in termini di efficacia, vengono le mascherine N95 e quelle chirurgiche.

Funzionano anche i filtri per aspirapolvere

Poi, sorprendentemente, una buone opzione sono anche i filtri per aspirapolvere inseriti nelle tasche dei filtri nelle mascherine di stoffa. I filtri per aspirapolvere hanno ridotto il rischio di infezione dell’83% per un’esposizione di 30 secondi e del 58% per un’esposizione di 20 minuti.

Altre buone scelte tra i materiali non tradizionali valutati dai ricercatori, ci sono gli strofinacci da cucina, i tessuti in cotone misto e i tessuti antimicrobici.

Infine anche le sciarpe si sono dimostrate di una qualche efficacia, riducendo il rischio di infezione del 44% dopo 30 secondi e del 24% dopo 20 minuti. Certamente meglio che non indossare nessuna protezione.

Più dura l’esposizione e meno efficace diventa una mascherina

Lo studio ha anche dimostrato che più tempo una persona trascorre in un ambiente in cui è presente il virus, meno efficace diventa una mascherina.

Inoltre, il team di ricercatori della University of Arizona ha spiegato come le mascherine proteggono chi le indossa. Ci sono due modalità di filtraggio degli aerosol più grandi: l’intercettazione meccanica e l’urto inerziale. Più dense sono le fibre di un materiale, migliore è il filtraggio.

Inoltre, alcune mascherine come quelle in seta hanno anche proprietà elettrostatiche, che possono attrarre particelle più piccole e impedire loro di passare attraverso la maschera.

Come concludono i ricercatori, lo studio si è concentrato sulla protezione che una mascherina offre per chi la indossa, ma non è da dimenticare che l’utilizzo della stessa è ancora più importante per proteggere gli altri da chi è infetto. Indossandola correttamente, si diffondono meno virus nell’aria e si crea un ambiente meno contaminato per tutti.

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