Le quotazioni dell’argento sono scese durante la scorsa settimana e anziché superare i 34 dollari/oncia, il metallo bianco è sceso sotto i 33 dollari. “I rialzisti sono in difficoltà e dovranno dimostrare di avere la forza necessaria a trascinare il mercato verso nuovi massimi oppure non riusciranno ad evitare i danni delle prossime scadenze tecniche” ha evidenziato Jim Wyckoff, di Kitco.
L’argento ha toccato il minimo del mese a 32,53 dollari e ha chiuso a 32,70 dollari sul mercato spot di New York. I dati sulla fiducia dei consumatori americani, più alta del previsto, oltre alla crescita dell’edilizia, non hanno certo aiutato i rialzisti dell’argento. Qualche osservatore crede che se questi dati verranno confermati dall’economia americana in crescita, anche la politica monetaria della FED potrebbe cambiare e portare ad un allentamento del Quantitative Easing in corso (il processo di stampa di carta moneta)
Inoltre, i dati positivi sull’andamento economico aumentano il valore del dollaro americano rispetto alle altre valute, con conseguenze negative sull’euro, sul greggio, sull’oro e sull’argento.
Anche l’Europa sta giocando un ruolo importante nella pressione verso il basso del metallo bianco. Mercoledì scorso, l’euro ha raggiunto il livello più alto del mese rispetto al dollaro, a seguito della reazione positiva dei mercati sulla decisione di Moody’s di non effettuare il downgrade del rating del credito della Spagna (se l’avesse fatto, il rating avrebbe raggiunto il grado più basso della scala di Moody’s: junk bond).
A questo punto il trend dell’argento diventerà negativo se dovesse scendere sotto i 32 dollari/oncia, mentre al contrario, per confermare la ripresa di un cammino al rialzo, dovrebbe superare la solida resistenza tecnica di 34,38 dollari.
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