Dopo due giorni di intense riunioni, la Federal Reserve americana (FED) ha deciso che i tassi d’interesse non aumenteranno più per tutto il 2019. Inoltre, la disponibilità di buoni del tesoro scenderà da 30 miliardi di dollari a 15 miliardi, a partire da maggio.
Tutte misure conseguenti del fatto che sembra non sia più necessario compensare l’inflazione con una politica monetaria restrittiva.
L’argento pronto a rimbalzare…
Secondo la FED, gli ultimi indicatori economici indicano una crescita più lenta nella spesa delle famiglie e degli investimenti delle imprese. Inoltre, l’inflazione complessiva è diminuita. Adesso, le aspettative sono per una crescita globale più debole, così come per prospettive dell’economia statunitense leggermente fiacche.
Naturalmente, l’argento ha reagito positivamente, avvicinandosi al livello psicologico di 16 dollari all’oncia. Come logico attendersi in questi casi, il dollaro americano si è indebolito e gli investitori cominciano a credere che il 2019 potrà essere un buon anno per i metalli preziosi, con l’argento in prima fila.
Ma le previsioni degli analisti circa i tassi d’interesse americani vanno anche oltre l’anno corrente: nel 2020 ci sarà un solo rialzo dei tassi, mentre nel 2021 i tassi rimarranno fermi. Ciò alimenta un certo ottimismo in tutto il settore dei metalli preziosi.
Siamo all’inizio di un rally?
Secondo gli analisti di FocusEconomics, potremmo essere all’inizio di un rally duraturo per il metallo bianco, con i prezzi che saliranno sia quest’anno che l’anno prossimo.
Oltre alle nuove politiche monetarie della FED, l’argento beneficerà anche delle continue misure di stimolo economico della Cina per far crescere la domanda industriale interna. Inoltre, nel continente asiatico, il consumo di metallo bianco in India continuerà ad andare forte, con il paese che rimarrà il principale consumatore.
Ad oggi (venerdì 22 marzo), il prezzo spot dell’argento è di 15,43 dollari per oncia.
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