I fosfati sono la risorsa indispensabile per non compromettere la disponibilità di alimenti per l’intera umanità.
Fin dall’Ottocento, con il progressivo abbandono dei campi della popolazione agricola e con la crescita delle popolazione urbana, la richiesta di alimenti vegetali e animali sono state soddisfatte dall’introduzione delle coltivazioni intensive, che però sottraevano fosforo ai terreni. Soltanto grazie ai fosfati, impiegati soprattutto come concimi e fertilizzanti, il ciclo alimentare è diventato sostenibile per la popolazione del mondo.
Il fosforo non si trova in natura allo stato elementare, ma sotto forma di fosfato. Perciò la sua produzione consiste in una riduzione di minerali di fosforo detti minerali fosfatici.
Poiché i fosfati si trovano in rocce sedimentarie (principalmente costituite da apatite), che tendono a collassare quando vengono scavate troppo in profondità e dal momento che i pozzi profondi sono soggetti a inondazioni dovute alla porosità di queste rocce, la trivellazione è di solito il metodo preferito per l’estrazione di questi elementi.
I maggiori giacimenti di apatite si trovano in Cina, in Russia, in Marocco e negli Stati Uniti.
Una volta miscelati e macinati i componenti, vengono caricati in forni elettrici e, dopo un processo chimico e fisico, si ottiene il fosforo bianco, pronto per essere immesso al consumo.
Le più importanti società che operano in questo settore sono:
- Intrepid Potash
- Western Potash
- The Mosaic Company
- Karnalyte Resources
- Allana Potash
Le riserve di fosforo naturale potrebbero esaurirsi nell’arco di alcune decine di anni e quanto scrisse nel secolo scorso il famoso scrittore di fantascienza Isaac Asimov (“… il fosforo è la strozzatura del futuro della vita…“), circa il pericolo che la mancanza di fosforo possa compromettere la futura disponibilità di alimenti per tutta l’umanità, rischia di diventare di straordinaria attualità.
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