ENI: “All’Italia servono rigassificatori o addio sicurezza energetica”

L’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, nel corso dell’evento “Lombardia 2030” è stato chiaro: l’Italia dovrebbe dotarsi di altri 4 rigassificatori.

La sicurezza energetica del nostro paese è ormai legata ai rigassificatori di GNL. Dopo l’abbandono del gas russo, l’unica strada per avere forniture sufficienti è quella di dotarsi di una maggiore capacità di rigassificazione.

Durante il convegno milanese Lombardia 2030, l’Amministratore Delegato di ENI (Claudio Descalzi) ha sottolineato che l’Italia ha bisogno di altri 4 impianti di importazione di GNL per raggiungere la sicurezza energetica.

Inutile importare GNL senza disporre di rigassificatori

Mentre l’Algeria ha più che raddoppiato le esportazioni di gas verso l’Italia, anche la Libia, l’Egitto, l’Angola, la Nigeria e il Mozambico ci riforniscono di gas. Il problema è che parte di questo gas arriva tramite nave e necessita di rigassificazione, per la quale ad oggi non abbiamo infrastrutture sufficienti.

Per capire quanto sia deficitaria la posizione italiana prendiamo il caso della Spagna, che consuma 30 miliardi di metri cubi all’anno ed ha una capacità di rigassificazione di 60 miliardi di metri cubi. L’Italia, invece, ha appena 17 miliardi di metri cubi di capacità, che si spera possa aumentare di 10 miliardi di metri cubi con i terminal di Piombino e Ravenna. Il nostro paese consuma circa 76 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

Ancora disaccordi tra governo e Comune di Piombino per il nuovo rigassificatore

Secondo Descalzi, l’Italia ha bisogno di incrementare la capacità di rigassificazione da una parte, ma anche di aumentare di almeno 6 o 7 miliardi di metri cubi gli stoccaggi.

Ciò nonostante, ci sono ancora profondi disaccordi tra il governo italiano e la città di Piombino sulla costruzione del nuovo terminal di importazione. Il governo e la regione Toscana hanno approvato e stanno spingendo per portare avanti il ​​progetto, ma il Comune di Piombino sta impugnando il piano in tribunale.

In tutta l’Unione Europea (UE) sono in costruzione nuovi terminali di rigassificazione. Germania, Polonia, Francia, Finlandia, Estonia e Grecia stanno cercando di ampliare le proprie capacità di importazione di GNL.

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