Gli investitori ritornano sull’argento. Lo vedremo presto a 20 dollari?

Negli scorsi mesi l’argento aveva fatto molto peggio dell’oro, ma adesso gli investitori stanno decisamente iniziando a scommettere sul metallo bianco.

Sul mercato mercati dei metalli preziosi tira una nuova aria, cosa che non è sfuggita al Financial Times.

Come riferisce l’autorevole quotidiano di Londra, è in corso un drammatico aumento degli acquisti di ETF in argento. Gli investitori stanno scommettendo che il metallo colmerà l’enorme divario con l’oro, che a marzo aveva raggiunto il suo livello più ampio in oltre tre secoli.

125 volte meno prezioso dell’oro

A marzo il prezzo di un’oncia d’oro era 125 volte più alto della stessa quantità di argento, un record che risale almeno al 1687. Da marzo, il divario è sceso a 113.

Nel frattempo, Bank of America ha reso note le sue previsioni per i prezzi dell’argento: oltre i 20 dollari nel prossimo anno.

I fondi ETF garantiti in argento hanno raggiunto un livello record questo mese, toccando 675 milioni di once, spinti dagli investitori che adesso vogliono salire sul carro.

Fino ad ora, l’argento è stato penalizzato dalla sua forte dipendenza dalla domanda industriale, in particolare dal settore elettronico, duramente colpito dagli effetti del lockdown per il coronavirus. Inoltre, mentre storicamente la salita dei prezzi dell’oro trascinava anche quelli dell’argento, questa volta è stato diverso.

La domanda è in coma, ma gli investitori intravedono un’opportunità

La domanda industriale di argento è stata affossata dalla pandemia di COVID-19 e gli investitori preferivano stare alla larga da questo metallo prezioso. Ma i recenti acquisti di ETF suggeriscono che molti investitori stanno cambiando idea.

Certo, la domanda industriale non si riprenderà tanto presto e il surplus di offerta durerà a lungo. Ma, se gli investitori hanno fiutato odore di affari nell’eccessiva differenza di prezzo tra oro e argento, i prezzi ne beneficeranno.

Ad oggi (8 maggio), le quotazioni hanno raggiunto 15,50 dollari per oncia, oltre il livello dei 15 dollari (media mobile a 50 giorni) che a lungo aveva tenuto intrappolato l’argento.

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