L’Algeria non è un paese facile per gli investitori. Nonostante gli sforzi del governo locale per migliorare la situazione, permangono ancora gravi problemi.
Il paese avrebbe bisogno di investimenti esterni, ma le condizioni che offre non sembrano particolarmente favorevoli e gli investitori si sentono tutt’altro che benvenuti.
Nel 2016 gli afflussi netti da investimenti diretti esteri (IDE) hanno raggiunto 1,5 miliardi di dollari, in parte nel settore petrolifero e del gas. Ciò, dopo la brusca caduta degli investimenti nel 2015 quando, dopo una lunga battaglia legale, il goveno algerino ha fatto propria la quota di maggioranza della Omnium Telecom Algeria, ai danni della società russa VimpelCom.
L’Algeria è assai interessata ad attrarre investitori esteri nel settore produttivo, in particolare in quello dei macchinari e dei prodotti farmaceutici. Ci sono aziende, come Anadarko Petroleum e AstraZeneca, che hanno avuto successo in Algeria, ma ce sono altre che non sono andate altrettanto bene.
Nessuna quota di maggioranza per gli stranieri
Senza dubbio, la restrizione più penalizzante e irritante per un investitore è quella di non poter avere quote di maggioranza in alcuna società, cosa che rende le joint venture una regola. Gli investitori stranieri devono cedere il controllo a gente del posto, spesso teste di legno di professione o oligarchi. Quasi sempre, le stesse persone che tirano i fili della corruzione circa i rapporti con il governo o con gli enti statali.
Un progetto d’investimento può richiedere l’approvazione di diversi uffici pubblici, dove si devono affrontare il nepotismo e le richieste di tangenti. Inoltre, la magistratura non è molto indipendente, con leggi e regolamenti incoerenti e applicati in modo del tutto non uniforme.
Al di fuori delle regole WTO
Le restrizioni per gli investitori esteri variano da settore a settore, cosa che rende le cose ancora più confuse. Comunque, i settori meno sfavorevoli sono quelli del petrolio e del gas.
A peggiorare le cose, l’Algeria non è membro a pieno titolo del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) e, quindi, non è vincolata dalle sue regole. In altre parole, chi ha problemi in Algeria non ha il supporto delle regole del WTO.
Per tutti questi motivi, gli investitori che cercano opportunità simili a quelle algerine, ma con meno ostacoli, si rivolgono ad un paese vicino come il Marocco, con più certezze e più stabilità.
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