L’Indonesia ha recentemente annunciato il divieto per l’esportazione di bauxite che entrerà in vigore verso la metà del 2023. L’obbiettivo è di favorire ed aumentare la produzione interna di metalli per sviluppare il sistema industriale indonesiano.
Il paese asiatico è il sesto produttore di bauxite del mondo e, nel 2021, ne ha prodotto circa 25,8 milioni di tonnellate. Di questa quantità, circa il 90% viene attualmente esportato, cosa che rende il nuovo divieto un possibile terremoto per il mercato globale dell’alluminio.
Una spinta a breve termine per i prezzi dell’alluminio
Secondo gli analisti, la decisione del governo indonesiano potrebbe far salire i prezzi dell’alluminio nel breve termine, soprattutto perché la Cina fa molto affidamento sull’Indonesia per le sue importazioni di bauxite.
A seguito dell’escalation della guerra in Ucraina, l’Australia aveva vietato le esportazioni di bauxite in Russia (terzo produttore di alluminio nel mondo), creando ulteriori difficoltà all’alluminio russo già penalizzato da tutta una serie di sanzioni occidentali contro il paese. Ora, il nuovo divieto indonesiano sulla bauxite, potrebbe infiammare i prezzi dell’alluminio nei prossimi mesi poiché le forniture globali si restringono ulteriormente.
Le prospettive per la domanda rimangono incerte
Questi ulteriori problemi sul fronte dell’offerta arrivano in un momento di incertezza per la domanda globale, in gran parte dovuta all’incognita cinese e alla recessione globale che incombe. La Cina riaprirà la sua economia dopo mesi di restrizioni per il COVID-19? La recessione globale quanto sarà profonda e quali paesi colpirà? La gara a chi fa peggio tra domanda e offerta continua…
È probabile che la domanda globale nei prossimi messi possa subire un rallentamento, ma il divieto di esportazione di bauxite dell’Indonesia contribuirà certamente a dare un sostegno ai prezzi dell’alluminio.
Attualmente, 22 dicembre, l’alluminio (contratto LME a 3 mesi) vale 2.398 dollari per tonnellata.
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