Incertezze e timori di inizio anno sul mercato dell’alluminio primario

La riduzione della produzione di alluminio in Europa continua a destare preoccupazione, mentre la domanda resta debole.

Il mercato dell’alluminio primario in Europa è uscito stravolto dagli ultimi 12 mesi, contraddistinti da un’offerta volatile e da consumatori costretti a cambiar le proprie abitudini di acquisto.

Adesso, all’apertura del 2023, le prospettive sono contrastanti, con premi invariati rispetto alla fine dell’anno e che si aggirano intorno ai 250 dollari per tonnellata franco Rotterdam. Livelli decisamente bassi rispetto a maggio dello scorso anno quando i premi avevano raggiunto i 630 dollari per tonnellata. Da allora, il mercato ha continuato a scendere a causa dell’indebolimento della domanda e di un clima di incertezza che suggeriva di non programmare gli acquisti, ma di affidarsi ad una strategia alla giornata.

Gli acquisti dell’ultimo minuto non sono sufficienti a sollevare gli umori del mercato

Secondo alcuni operatori di mercato, sul primo trimestre, si respira un’aria di leggero cambiamento, con i clienti che stanno tornando per acquisti dell’ultimo minuto. Tuttavia, non si tratta di un cambiamento di mercato ma, semplicemente, di una domanda in sospeso che deve trovare uno sbocco in queste settimane. Tanto è vero che molti traders prevedono un mercato ribassista per il primo e il secondo trimestre di quest’anno.

La domanda rimane bassa nonostante le ottime prospettive a lungo termine per tutto il mercato globale dell’alluminio. I consumatori sono sfiduciati soprattutto dalla mancanza di chiarezza sui costi dell’energia, in un momento in cui molti contratti stanno scadendo e i clienti dovranno prendere importanti decisioni di acquisto.

L’Europa è in carenza di alluminio e quando la domanda tornerà saranno dolori

Secondo uno studio di CRU International, la domanda globale di alluminio dovrebbe aumentare di quasi il 40% entro il 2030, grazie al settore dei trasporti, dell’edilizia, dell’imballaggio e grazie al settore elettrico. Tuttavia, se guardiamo su un orizzonte temporale più breve, le cose non sembrano così positive. Secondo l’indice S&P Global Aluminium Users PMI di novembre, gli acquisti sono in calo per la terza volta in quattro mesi, con un peggioramento che non si vedeva da maggio 2020 (i tempi dello scoppio della pandemia di coronavirus).

In termini settoriali c’è un diffuso pessimismo per quanto riguarda l’edilizia, mentre la domanda proveniente dai settori automobilistico e aerospaziale dovrebbe rimanere stabile.

Anche il fronte dell’offerta contribuisce ad alimentare l’incertezza. L’Europa ha perso 1,4 milioni di tonnellate a causa dei tagli alla produzione, più un altro milione di tonnellate di metallo russo che è stato dirottato verso l’Asia. In altre parole, l’Europa è un mercato in deficit di alluminio e quando la domanda ripartirà ci saranno grossi problemi.

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