Guerra a 600 metri sottoterra. La maledizione dell’oro di Buriticá

Buriticá è un comune della Colombia e il suo nome in lingua indigena significa “montagna d’oro”. Ma le sue enormi ricchezze sono anche la sua maledizione.

Ci sono storie che non fanno molto rumore sui media internazionali. Soprattutto se non ricalcano la narrativa che più piace al pubblico quando si parla di Colombia e cioè narcos, denaro e violenza.

La storia di cui ci occuperemo è quella di Buriticá, un piccolo comune nell’Antioquia occidentale il cui capoluogo è Medellin (proprio la città di Pablo Escobar, che però nulla ha a che fare con quello che segue). La regione di Buriticá, immersa tra immense montagne verdi, ha un nome che in lingua indigena significa montagna d’oro, a ricordare le immense riserve auree che oggi sono diventate una specie di maledizione.

Una guerra per l’estrazione dell’oro

Infatti, in questo luogo, si sta combattendo una guerra sanguinosa e spietata che ruota intorno all’estrazione illegale di oro.

A Buriticá, lo sfruttamento delle montagne d’oro avrebbe dovuto svolgersi per opera di una società cinese, che ha vinto una gara d’appalto indetta dal governo colombiano. Tuttavia, le organizzazioni criminali della zona hanno preso il sopravvento e la situazione è precipitata nel caos tra oro, indigeni estremamente poveri, criminali con grandi ambizioni di arricchirsi velocemente e gravi danni ambientali.

Sono tre le organizzazioni criminali che hanno occupato oltre il 40% della miniera di Buriticá con mezzi violenti: la divisione Edwin Román Velásquez appartenente al Clan del Golfo e il 18° e il 46° fronte delle Farc dissidenti. Ecco perché, per entrare all’interno della miniera, bisogna essere scortati dalla polizia e indossare giubbotti antiproiettile.

Giornalisti e polizia accolti con pallottole e bombe

Alcuni giornalisti di Noticias RCN, emittente colombiana, sono entrati nella miniera ma, nonostante la scorta armata dei Carabineros, dopo 10 minuti hanno dovuto scappare mentre si era scatenata una sparatoria. Un’accoglienza normale, fatta di pallottole e ordigni esplosivi, quando le forze dell’ordine cercano di entrare nella miniera.

Secondo Noticias RCN, il Clan del Golfo ha estratto 6,4 tonnellate d’oro da questa miniera nel 2021. Con il denaro ricavato sono stati pagati i minatori artigianali e comprati altri terreni nella parte alta della montagna per scavare nuovi tunnel dove cercare oro.

Anche in questa regione del mondo, come in moltissime altre del Sudamerica e dell’Africa, la presenza di una risorsa preziosa come l’oro è la peggior disgrazia che potesse mai capitare.

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