Troppo gonfiati i prezzi di rame e petrolio?

I recenti progressi delle materie prime, guidate da rame e petrolio, sembrano il frutto di speculazioni finanziarie a breve termine. Con il rischio di una forte correzione dietro l’angolo…

Le materie prime hanno fatto registrare ottime performances nei primi 3 mesi del 2016.

Dai metalli preziosi ai metalli industriali, gli investitori hanno potuto beneficiare di risultati che non vedevano da tempo.

Tuttavia, il secondo trimestre dell’anno potrebbe portare brutte sorprese. Questo è il messaggio che Barclays Bank ha mandato ai suoi clienti, avvisandoli che le materie prime potrebbero essere vulnerabili ad una ondata di vendite che, nello scenario peggiore, trascinerebbe i prezzi verso il basso fino ad un 20-25% rispetto ai livelli odierni.

I recenti miglioramenti del prezzo di rame e petrolio non sembrano fondati su un miglioramento dei fondamentali

A guidare questa ipotetica discesa sarebbero il rame ed il petrolio: a 4.000 dollari a tonnellata il primo e a 30 dollari al barile il secondo.

In effetti, i recenti miglioramenti del prezzo di queste due commodities non sembrano fondati su un miglioramento dei fondamentali che, al contrario, sono minati da un eccesso di capacità produttiva e di scorte.

Inoltre, gli investitori che sono entrati recentemente nel settore non sembrano mossi da una strategia a lungo termine di protezione dall’inflazione o di diversificazione del portafoglio. Sembrano invece mossi da considerazioni speculative a breve termine. Lo dimostrerebbero i flussi di investimento che, per il petrolio, hanno visto molte posizioni aperte per sole cinque o sei settimane.

In altre parole, gli attuali livelli di prezzo raggiunti da rame e petrolio sarebbero del tutto precari.

La voce di Barclays Bank non è isolata. Anche UBS ha messo in guardia i suoi investitori circa il pericolo di oscillazioni a breve termine, in un contesto di volatilità eccessiva.

Uno scenario che prospetta grandi affari per i traders più scaltri ma grandi difficoltà per tutti gli acquirenti di metalli fisici, soprattutto per quelli di rame.

Nei prossimi mesi sarà meglio allacciare le cinture di sicurezza,  prima di salire sull’ottovolante del mercato delle commodities.

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