Donald Trump, a margine della recente Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha suggerito che la misura più efficace per cacciare Nicolas Maduro dal Venezuela sarebbe l’invasione militare. Un consiglio rivolto ai militari venezuelani per incoraggiarli verso un colpo di stato.
Nulla di sorprendente visto che, quest’anno, come pubblicato a settembre dal New York Times, l’amministrazione Trump si è incontrata segretamente con ufficiali militari venezuelani per discutere di un rovesciamento di Maduro.
Un’invasione militare multilaterale per far crollare il regime
Come noto, il Venezuela è a brandelli e ci sono molti segnali che il potere di Maduro sia sempre più debole. Da un po’ di tempo, la minaccia di un colpo di stato è concreta. Dissidenti ed ex funzionari venezuelani, oltre che alcuni paesi sud americani (Colombia, per esempio) sembrano a favore di un cambio di regime ottenuto con un’invasione militare multilaterale.
Anche alcuni membri dell’amministrazione Trump sarebbero per una spallata militare a Maduro. Tuttavia, per ora, gli Stati Uniti hanno ufficialmente approvato soltanto sanzioni economiche come strumento di pressione. Le più recenti risalgono alla scorsa settimana e prendono di mira la cerchia di amici e parenti di Maduro, oltre ai suoi più stretti consiglieri.
Certamente, un golpe o un’invasione militare è una questione completamente diversa. Gli Stati Uniti hanno una lunga e sporca storia interventista in America Latina, avendo giocato un ruolo determinante nel rovesciamento dei governi in Cile, Argentina, Brasile, El Salvador, Guatemala, solo per citarne alcuni. Non ci sono dubbi, che un’invasione americana in Venezuela sarebbe molto sgradita alla maggior parte dei paesi dell’America Latina e potrebbe avere l’effetto di rafforzare il sostegno a Maduro. Inoltre, sposterebbe la responsabilità della crisi del Venezuela da Maduro a Trump.
Come fermare il crollo della produzione di petrolio?
Il gruppo di Lima, che comprende 17 paesi latino-americani riunitosi nel 2017 per dare una risposta collettiva alla catastrofe venezuelana, ha recentemente dichiarato che “solo i venezuelani possono trovare una soluzione alla grave crisi che colpisce il loro paese“. In altre parole, la maggioranza di questi 17 paesi è contraria a qualsiasi intervento militare esterno.
Per non dimenticare che anche un’invasione militare non porrebbe necessariamente fine al caos venezuelano, anzi… Come dimostrano i precedenti interventi militari americani nel continente sudamericano, le previsioni più ottimiste degli strateghi militari non si avverano quasi mai.
Tuttavia, quello che è certo è che senza un’invasione militare o un golpe, la produzione petrolifera venezuelana continuerà a scendere drammaticamente. Ad agosto, secondo l’OPEC, la produzione è scesa a 1,23 milioni di barili al giorno, in calo di 36.000 barili rispetto al mese precedente. A questo ritmo, si scenderà al di sotto del milione di barili al giorno entro la fine dell’anno. Ma la situazione potrebbe deteriorarsi ancora più velocemente.
METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED