Golpe in Gabon: sfida all’influenza francese sulle commodity africane

La Francia ha grandi interessi in Gabon, concentrati in gran parte nel settore minerario. Ma il recente colpo di stato rischia di minacciarli.

Le elezioni in Gabon si sono concluse con un colpo di stato. La nazione centroafricana segue l’esempio del Niger, dove a luglio i militari hanno preso il potere con la forza.

Nel caso del Gabon, i militari hanno destituito il presidente Ali Bongo, membro di una famiglia che controlla il paese da oltre 50 anni. Ali Bongo aveva assunto il potere nel 2009, sostituendo suo padre che era presidente dal 1967.

Uno dei paesi statisticamente più ricchi del continente africano

Si tratta di un’ex colonia francese, abitata da poco più di 2 milioni di abitanti ma assai ricca di risorse naturali. Perciò è uno dei paesi più ricchi del continente africano, con un PILPPP pro-capite di 16.470 dollari (2022), almeno secondo le statistiche. In realtà, il paese vanta anche una delle peggiori distribuzioni della ricchezza del mondo (un terzo della sua popolazione vive al di sotto della soglia di povertà).

Il Gabon è un paese produttore di petrolio con circa 200.000 barili al giorno di produzione (è il membro più piccolo dell’OPEC). Una quantità comunque significativa, tanto che, subito dopo il colpo di stato, i prezzi del petrolio sono aumentati per i timori di una potenziale perdita di offerta. Assala Energy facente parte della multinazionale americana Carlyle Group, che produce petrolio in Gabon, ha però dichiarato che la produzione non è stata influenzata dal colpo di stato.

Si stima che il paese disponga di 2 miliardi di barili di petrolio greggio e di circa 300 miliardi di metri cubi di riserve di gas naturale.

Enormi ricchezze minerali, tra cui il manganese

Ma il Gabon non ha solo petrolio e gas naturale. È infatti ricco anche di diamanti e minerali, tra i quali il manganese, l’uranio, l’oro (ne produce 2 tonnellate all’anno), il niobio, il rame, lo zinco e il ferro.

La principale risorsa mineraria è il manganese, di cui paese possiede il secondo giacimento mondiale, oltre ad essere il terzo produttore del mondo. Secondo i dati del Ministero del Tesoro francese, nel 2019 il Gabon ha esportato 6,1 milioni di tonnellate di manganese.

Per quanto riguarda il ferro nel paese c’è uno dei giacimenti più grandi del mondo, stimato in oltre un miliardo di tonnellate.

Soltanto da questi dati sintetici è facile capire perché la Francia non voglia perdere il controllo di queste risorse. Nel paese africano sono presenti 81 aziende francesi, le più importanti delle quali sono TotalEnergies (società petrolifera) ed Eramet che estrae, trasforma ed esporta manganese.

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