Giù sia domanda che produzione. L’alluminio è in pareggio

Deficit o surplus? Ne uno ne l’altro, per il momento il mercato dell’alluminio è in pareggio. Ma all’orizzonte si intravede un cambiamento…

Da più parti si sente dire che ci sia un rallentamento della crescita della domanda, così come ci sia un calo della produzione di alluminio primario.

Finora, quest’anno, tra questi due fattori c’è stata una leggera prevalenza della discesa della produzione, cosa che ha spinto il mercato in una posizione di deficit. Recentemente, Reuters ha riferito i risultati di un sondaggio che mostrano una previsione di un deficit globale di alluminio di 550.000 tonnellate per quest’anno. Un deficit in calo rispetto a una precedente stima di 868.240 tonnellate, soprattutto a causa del rallentamento della crescita della domanda.

Di fatto, molti esperti, considerano ora il mercato in equilibrio.

Le scorte dei magazzini di borsa sono basse

Le scorte di primario nei magazzini dello Shanghai Futures Exchange (SHFE) sono al minimo da aprile 2017. Invece, le scorte del London Metal Exchange (LME) sono leggermente cresciute di recente, ma sono ancora in calo del 22% dall’inizio dell’anno.

Perciò non deve sorprendere che i mercati dei contratti a termine in Cina vadano meglio di quelli occidentali. Per esempio, il contratto dell’alluminio più scambiato al SHFE, la scorsa settimana, ha toccato il massimo dal 29 maggio (2.022 dollari a tonnellata).

Al contrario, all’LME l’alluminio ha continuato a scendere nelle ultime due settimane, dopo che a luglio non era riuscito a superare la soglia dei 1.800 dollari a tonnellata.

Perché prezzi tanto diversi tra Shanghai e Londra?

La disparità tra i mercati di Shangai e Londra dipende dalla situazione della produzione interna in Cina.

L’avvio di nuove fonderie è stato ritardato poiché Pechino ha preso una linea dura con i produttori di alluminio, costringendo coloro che aprono nuovi impianti a chiudere quelli vecchi e meno efficienti (almeno per la stessa capacità produttiva). Così, la produzione estiva è rimasta invariata e la produzione del primo semestre è leggermente in calo rispetto all’anno scorso.

Inoltre, a causa del tifone Lekima nella provincia di Shandong, si prevede che alcune fonderie subiranno inondazioni e/o interruzioni di corrente, con conseguente perdita di produzione.

Consumi di alluminio globali in discesa

Ma anche i consumi si stanno attenuando, sia in Cina che nel resto del mondo. La causa è soprattutto una produzione automobilistica più debole e le preoccupazioni di una flessione dei consumi in generale.

Molto probabilmente la crisi dei consumi si verificherà soprattutto in Europa e in Giappone, dove le economie sono in stagnazione e in vista di una recessione.

Tutto ciò considerato, che i prezzi dell’alluminio possano aumentare nel corso di quest’anno, è una possibilità molto remota. Tuttavia, se la domanda reggerà e l’offerta continuerà a essere limitata, il prossimo anno potremmo vedere prezzi che puntano verso l’alto… guerra commerciale USA-Cina permettendo!

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