Il girone dantesco dei consumatori di alluminio: altri aumenti e altri ritardi

Ci sono ancora cattive notizie per i consumatori di alluminio. Questa volta sono le leghe di alluminio a complicare la vita a chi deve acquistare metallo.

Tra i gironi dell’Inferno di Dante non c’era quello dei consumatori di alluminio. Tuttavia, la vita per chi deve acquistare alluminio è diventata un inferno.

Ad oggi, i consumatori di alluminio si trovano infatti a soffrire l’impatto che il razionamento dell’energia elettrica e l’aumento dei costi del carbone stanno avendo sui produttori di metalli in tutta Europa. Ma non solo questo…

Leghe di alluminio? Sono diventate una chimera

I prezzi dell’alluminio al London Metal Exchange (LME) sono aumentati senza sosta, mentre la disponibilità di leghe sta diventando una chimera, sia in termini di prezzo che di consegne. I produttori stanno informando i propri clienti che la carenza globale di materie prime come il magnesio potrebbe portare a interruzioni delle forniture e a prezzi nettamente più alti alla fine di questo trimestre. Per chi non lo sapesse, il magnesio è fondamentale nelle leghe di alluminio di qualità più elevata.

La radice del problema, tanto per cambiare, si trova in Cina. La Cina è infatti il più grande fornitore del mondo di magnesio e leghe di magnesio, così come di una miriade di altri metalli minori, come per esempio il manganese. Per inciso, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, il termine metalli minori non si riferisce in alcun modo all’importanza di questi metalli, quanto piuttosto alla loro scarsa disponibilità sulla crosta terrestre (in alcuni casi è sinonimo di metalli rari).

Una carenza di metallo di cui non si conosce la fine

Poiché il gigante asiatico si trova nel bel mezzo di una crisi energetica che ha portato al razionamento dell’energia elettrica, le produzioni pesanti come quelle dei metalli sono state impattate drammaticamente. Nessuna conosce quando queste carenze di metalli avranno fine ma, dall’Europa si sentono chiaramente le conseguenze, sia in termini di ulteriori aumenti dei prezzi, che di ritardi nelle consegne.

È improbabile che la carenza nelle forniture di carbone in Cina e, quindi, la produzione di energia elettrica, si risolvano prima della fine dell’anno. Anzi, i più pessimisti credono che la situazione perdurerà fino all’estate del 2022. Perciò, i consumatori di metalli possono solo aspettarsi altri tempi difficili, con ulteriori aumenti dei costi e ulteriori ritardi nelle consegne che si aggiungeranno a quelli già accumulati.

Tornando al Sommo Poeta, se fosse vissuto ai nostri giorni avrebbe probabilmente aggiunto alla sua opera anche il decimo girone infernale: quello dei consumatori di alluminio.

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