Nel 2017 i turisti che sono arrivati in Giamaica hanno toccato la cifra record di 4,3 milioni.
Tuttavia, il terzo paese più grande dei Caraibi non è soltanto una delle destinazioni preferite per le vacanze tropicali. È anche una delle principali economie caraibiche, basata in gran parte sulle risorse minerarie. Infatti, la posizione strategica della Giamaica e la sua diversità mineralogica, hanno contribuito a dar vita a una delle industrie minerarie più sviluppate della regione.
Un aspetto che la maggior parte delle persone ignora, ma che ha un peso significativo sia sull’economia dell’isola e sia sulle forniture di alcuni minerali nel resto del mondo.
Non solo turismo…
È dagli anni ’50 che il settore estrattivo giamaicano è orientato alla bauxite, il minerale indispensabile per la produzione di alluminio. Giganti come Alcan (facente parte di Rio Tinto), Alcoa e Alpart (una volta della Rusal, ora del gruppo statale cinese Jiuquan Iron & Steel) hanno svolto un ruolo importante nell’integrazione del settore minerario nel tessuto economico e sociale del paese, contribuendo a costruire le infrastrutture minerarie necessarie.
C’è da dire che il governo giamaicano è molto favorevole alle esplorazioni e allo sviluppo di nuove attività minerarie, riconoscendo l’importante contributo che questo settore ha apportato alla salute economica del paese. Le leggi e i regolamenti minerari in Giamaica come molto competitivi rispetto ai paesi sudamericani e africani.
Il paese, oltre alle infrastrutture già esistenti, ne sta sviluppando di nuove che porteranno grandi benefici e una maggiore crescita nel settore minerario. Secondo Santander Trade, una società di consulenza internazionale, la Giamaica diventerà un centro logistico importante tra il Nord America e il Sud America. Inoltre, ospita porti con acque molto profonde, tra cui uno dei più importanti terminal marittimi internazionali dei Caraibi, Kingston Harbour, il settimo porto naturale più grande al mondo.
… e non solo bauxite
Ma la Giamaica non è solo bauxite. Con una geologia simile a quella del Cile, dell’Argentina e della Repubblica Dominicana, possiede anche oro, rame e combustibili minerali. Recentemente, sono stati scoperti nuovi depositi d’oro e di rame in diverse zone dell’isola, inclusa la regione di Bellas Gate.
Inoltre, l’economia del paese sembra instradata lungo una crescita sana e sostenibile. Il governo sta attuando riforme economiche aggressive, volte a ridurre il debito e ad alimentare la crescita, con il sostegno internazionale della Banca Mondiale, dell’Inter-American Development Bank e del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Quest’ultimo, alla fine del 2016, ha approvato un programma triennale da 1,64 miliardi di dollari.
Fino ad ora, tutto fa pensare che queste riforme stiano migliorando la salute economica della nazione. Infatti, l’economia della Giamaica è cresciuta del 1,4% nel 2017 (rispetto al -0,6% nel 2012) e FocusEconomics prevede che crescerà del 2% nel 2018 e del 2,3% nel 2019.
Il rapporto Doing Business 2017 della Banca Mondiale ha classificato la Giamaica in 67ˆ posizione tra i 190 paesi presi in esame e, nella classifica Best Countries for Business 2016 di Forbes, è risultata al terzo posto tra le nazioni dell’America Latina e dei Caraibi.
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