Chiusa la più grande raffineria di allumina del mondo

Norsk Hydro ha cessato tutta la produzione di allumina nel suo stabilimento brasiliano di alluminio di Alunorte.

Alunorte è la più grande raffineria di allumina del mondo, il componente chiave per la produzione di alluminio.

A marzo, la Norsk Hydro aveva iniziato a ridurre la produzione in seguito ad una serie di embarghi da parte del governo brasiliano. Ma, dopo mesi di funzionamento a metà capacità, si è giunti a quello che i mercati temevano: la chiusura dell’impianto, senza alcun programma di riapertura.

Anche la più recente tecnologia non è riuscita a fermare la chiusura

Le preoccupazioni delle autorità ambientali circa un possibile trabocco nelle aree dei residui, hanno portato ad embarghi che hanno impedito a Norsk Hydro di utilizzare la più recente area di deposito di residui di bauxite. Quest’area dispone della cosidetta tecnologia di filtraggio a pressa, un investimento da oltre 1 miliardo di real brasiliani. Questa tecnologia è la più moderna e sostenibile tra quelle disponibili e serve per depositare i residui di bauxite, riducendo l’area di stoccaggio necessaria e l’impatto ambientale.

Perciò, la Norsk Hydro, dopo sette mesi di lavoro per mantenere la sicurezza delle operazioni e preservare posti di lavoro, si sente fortemente penalizzata dai provvedimenti governativi. Anche utilizzando la tecnologia più avanzata del mondo, le misure restrittive delle autorità brasiliane hanno piegato le gambe al gigante dei metalli norvegese. Di conseguenza, ci saranno impatti negativi sui posti di lavoro, sulle comunità locali, sui fornitori e sui clienti.

L’incubo di una carenza globale di alluminio

Gli embarghi prolungati sono stati un incubo finanziario per Norsk Hydro, che a marzo si era ritrovata con la metà della produzione di allumina. Ma adesso, con il blocco totale della produzione, l’incubo investe tutti i settori e le imprese che fanno affidamento sull’alluminio.

L’anno scorso, Alunorte aveva prodotto 6,4 milioni di tonnellate di allumina, circa il 10% della produzione globale al di fuori della Cina. Quando a metà marzo la produzione è stata dimezzata, i prezzi di mercato dell’allumina e dell’alluminio sono saliti alle stelle.

Ad oggi, con i dazi statunitensi sull’alluminio e la chiusura della più grande raffineria di allumina del mondo, il rischio di una carenza globale di alluminio è concreto. In effetti, quando le notizie della chiusura di Alunorte sono arrivate sui mercati, il prezzo dell’alluminio è aumentato del 3,6% (2.194 dollari a tonnellata), toccando il massimo di tre mesi. Al contrario, le azioni della NorskHydro sono scese del 16,88% (5,09 dollari).

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