George Soros, magnante americano nato in Ungheria, è stato accreditato dalla rivista Forbes come la ventinovesima persona più ricca al mondo, con un valore netto stimato di 11 miliardi di dollari.
Il 16 settembre 1992 (passato alla storia come il mercoledì nero) Soros divenne famoso vendendo allo scoperto più di 10 miliardi di dollari in sterline. Approfittò della riluttanza da parte della Banca d’Inghilterra sia di aumentare i propri tassi di interesse a livelli confrontabili con quelli degli altri paesi (il Sistema Monetario Europeo), sia di lasciare il tasso di cambio della moneta fluttuante.
Speculare per guadagnare oltre 1 miliardo di dollari
Alla fine, la Banca d’Inghilterra fu costretta a far uscire la propria moneta dallo SME e a svalutare la sterlina. Soros da tutta la vicenda guadagnò una cifra stimata in 1,1 miliardi di dollari. Da quel momento, guadagnò la fama di essere stato “l’uomo che distrusse la Banca d’Inghilterra”.
Il Times, lunedì 26 ottobre 1992, riportò il commento di Soros su quello che era accaduto: “La nostra esposizione durante il Mercoledì Nero doveva essere di quasi 10 miliardi di dollari. Noi avevamo previsto un guadagno maggiore. Infatti, quando Norman Lamont appena prima della svalutazione disse che avrebbe avuto bisogno di un prestito vicino ai 15 miliardi di dollari per difendere la sterlina, fummo contenti poiché era all’incirca la cifra che noi volevamo vendere”.
Filantropo progressista o burattinaio dei complotti?
Attualmente, George Soros è conosciuto per essere un filantropo. Ma anche un sostenitore di cause politiche progressiste e liberali tramite la sua fondazione, l’Open Society Foundations.
I conservatori americani lo hanno spesso accusato di essere il “burattinaio” dietro ad una varietà di presunti complotti globali. Per i complottisti, la sua figura è come quella della famiglia Rothschild nella classica teoria del complotto giudaico.
Al contrario, è certo che Soros ha svolto un ruolo significativo nel sostenere il passaggio in forma pacifica dal comunismo al capitalismo in Europa dell’Est alla fine degli anni ’80. Inoltre, ha finanziato la creazione della Central European University a Budapest, la sua città natale.
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