Il futuro verde dell’alluminio non lascia dubbi: forte domanda e prezzi alti

Nel futuro dell’alluminio i prezzi sono già scritti: 3.200 dollari entro 12 mesi, con una domanda crescente ed un’offerta a singhiozzo.

Il mondo vuole diventare più verde e, per farlo, ha bisogno di alluminio. Il futuro a lungo termine dei prezzi dell’alluminio è già scritto… I due decenni passati di eccesso di offerta cinese rimarranno un lontano ricordo, come tutti i consumatori si sono accorti nel corso di quest’anno.

Aumento della domanda dell’80% entro il 2050

Secondo l’International Aluminium Institute (IAI) il mondo avrà bisogno di altri 25 milioni di tonnellate di produzione di metallo primario per soddisfare un previsto aumento della domanda dell’80% entro il 2050, soprattutto per la spinta alla decarbonizzazione. Un obbiettivo ambizioso e, secondo qualcuno, impossibile da raggiungere.

Tuttavia, esiste una contraddizione che inizia là dove l’alluminio viene prodotto. Infatti, le fonderie usano enormi quantità di energia che rappresentano circa il 2% di tutte le emissioni prodotte dall’uomo ogni anno. Inoltre, molte di queste emissioni sono dovute alla forte dipendenza dell’Asia dal carbone come fonte di energia.

Ed è proprio la contraddizione tra le enormi richieste di energia dell’alluminio e gli sforzi per rispettare gli impegni sulle emissioni, che sta mettendo in difficoltà il settore dell’alluminio in Cina.

Ancora tagli alla produzione

L’approvvigionamento è stato limitato dalla siccità nella provincia sudoccidentale dello Yunnan, che fa affidamento sull’energia idroelettrica, costringendo al razionamento dell’elettricità. Inoltre, come riporta il Financial Times, la provincia meridionale del Guangxi è sul punto di ordinare tagli alla produzione di alluminio e acciaio nel tentativo di ridurre l’inquinamento.

Mentre cresce la domanda di alluminio più verde, generalmente a base idroelettrica, anche i distretti cinesi che lavorano con l’idroelettrico potrebbero vedere un dimagrimento della produzione se le scarse precipitazioni diventano un fenomeno ripetitivo. Secondo Reuters, lo Yunnan rappresenterà il 50% della crescita globale della produzione di alluminio tra il 2020 e il 2023, sempre che non persista la mancanza di pioggia.

Un futuro a 3.200 dollari

Le tensioni del mercato son ben visibili nel calo delle scorte della borsa di Shanghai, passate da oltre 392.000 tonnellate ad aprile alle attuali 248.926 tonnellate.

Facile capire perché una grossa banca d’investimento come Goldman Sachs sia molto rialzista sull’alluminio. Le sue previsioni indicano un obiettivo di prezzo a 12 mesi di 3.200 dollari a tonnellata (oggi, 8 settembre, vale 2.794 dollari), supportato da una ripresa incessante della domanda e da continue limitazioni dell’offerta, almeno fino alla metà del prossimo anno.

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