La febbre dell’oro nell’inferno delle miniere illegali del Perù

Una città nata e cresciuta con il capitale ottenuto dalle miniere illegali d’oro, che hanno raggiunto dimensioni tali da preoccupare seriamente il governo peruviano.

È uno dei luoghi più pericolosi del Sud America. L’unica legge è quella imposta dai vigilantes, un corpo paramilitare al soldo della criminalità che controlla che i minatori del posto non facciano di testa loro.

Ogni tanto qualche lavoratore sparisce e il suo corpo non viene più ritrovato. Di notte, la città di La Pampa, si trasforma in un enorme bordello frequentato da prostitute, trafficanti e criminali con le tasche piene di denaro. Nessuna autorità è benvenuta, tanto meno i giornalisti.

La Pampa é un villaggio del Perù, nella foresta fluviale amazzonica, popolato da circa 25.000 persone. È nel mezzo di un’area che sembra un deserto, con pozze d’acqua tossica create dall’estrazione illegale d’oro.

Distruzione ambientale su scala colossale

Una zona che era una preziosa riserva dell’Amazonia, è stata trasformata dalla febbre dell’oro in un paesaggio quasi lunare. Un grado di distruzione ambientale su scala colossale. Il limite meridionale di La Pampa si fonde con una striscia di giungla di 110 chilometri quadrati nella Riserva Nazionale di Tambopata, uno dei parchi nazionali più famosi del Perù.

Le miniere illegali d’oro hanno lasciato un segno indelebile sull’ecosistema di questa regione isolata della giungla, considerata la “capitale della biodiversità” del Perù. Inoltre, dal 1985, l’estrazione fuori legge ha distrutto quasi 960 chilometri quadrati di foresta a Madre de Dios, più di due terzi dei quali tra il 2009 e il 2017. Tagliando alberi, uccidendo animali, distruggendo i terreni e disperdendo una sostanza terribilmente tossica come il mercurio nei fiumi e nei laghi ad un tasso di 185 tonnellate all’anno, l’intera area è stata contaminata. Le comunità indigene che la abitano hanno subito un impatto enorme.

Le miniere illegali sono più redditizie della cocaina

Di fatto, l’aumento del prezzo dell’oro ha reso l’estrazione illegale il crimine più redditizio del Perù, superando per convenienza anche la produzione di cocaina.

Di tanto in tanto il governo peruviano organizza operazioni di polizia per riprendere il controllo di questi territori ma, fino ad ora, senza successi duraturi. Arrivano nella giungla commando militari in elicottero che cacciano i minatori e distruggono i macchinari per l’estrazione. Ma poi, tutto torna come prima.

Qualche settimana or sono, le forze dell’ordine peruviane hanno lanciato l’operazione Mercury 2019, considerata la più grande incursione contro l’estrazione illegale di oro. Per via aerea, terrestre e fluviale, centinaia di soldati dell’esercito e oltre 1.200 agenti di polizia hanno invaso La Pampa.

Sarà la volta buona? Il Ministro della Difesa del Perù si è impegnato a presidiare la zona fino a quando non tornerà verde, allo stato originale. Se l’operazione avrà successo, La Pampa e le sue miniere illegali verranno cancellate per sempre dalla mappa del Perù.

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