La doppia faccia della grafite: naturale o sintetica?

La grafite sta suscitando l’interesse di un numero sempre maggiore di persone, investitori compresi. Ma siamo proprio sicuri di sapere cosa sia davvero?

Il mercato della grafite sta assumendo un’importanza sempre maggiore nel contesto globale, grazie alle nuove applicazioni tecnologiche e, ancor più, ne assumerà nel futuro.

Tuttavia, le informazioni disponibili riguardante questo settore sono ancora poche e approssimate, tanto da non distinguere tra i diversi tipi di grafite.

Infatti, il termine è piuttosto generico poiché raggruppa diverse forme di materiale, sia sintetico che naturale. Entrambi i tipi non hanno alcun rapporto tra loro, tranne per il fatto di essere entrambi chiamati grafite. Per non parlare dei mercati a cui fanno riferimento, completamente diversi tra loro.

Per molti, la differenza tra la grafite sintetica e la grafite naturale è del tutto sconosciuta ma, come vedremo, i due materiali sono piuttosto diversi ed è indispensabile conoscerli se si vuole comprendere il mercato nel suo complesso.

L’unico terreno dove c’è competizione tra la forma naturale e quella sintetica è nel mercato delle pastiglie dei freni

La grafite sintetica gioca un ruolo importante, anche se le sue applicazioni sono comunemente confuse con quelle della grafite naturale. L’unico terreno dove c’è competizione tra la forma naturale e quella sintetica è nel mercato delle pastiglie dei freni e in quello dei lubrificanti.

Tanto per sgomberare il campo da possibili equivoci, quando si fa riferimento al settore degli articoli sportivi (canne da pesca, racchette da tennis, mazze da golf, etc.), la grafite non c’entra nulla, ma viene semplicemente citata erroneamente, o peggio confusa, con la fibra di carbonio.

Di sintetica ne esistono di due tipi: anisotropicoisotropo. La prima, ottenuta da coke petrolifero (il cosiddetto petcoke)viene usata dei forni elettrici ad arco per la fusione dell’acciaio, la fusione del ferro e la produzione di ferroleghe. La seconda, viene usata nel settore dell’energia solare. Per entrambe, esiste un sottoprodotto, la grafite sintetica secondaria, sotto forma di granulare o di polvere.

La grafite sintetica primaria è usata per gli anodi delle batterie agli ioni di litio, anche se costa almeno il doppio di quella naturale. Quando poi viene impiegata per ottenere batterie con specifiche proprietà, per le quali servono forme ibride di materiale sintetico, i prezzi possono essere anche dieci volte maggiori, del tutto giustificati dal fatto che si tratta di un materiale di fascia alta, ottenuto con processi di trattamento termico molto speciali.

Molte delle batterie al litio di fascia alta, come quelle utilizzate nei veicoli elettrici, sono con grafite sintetica che offre il vantaggio di una qualità completamente sotto controllo. Ecco perché alcuni ritengono che quella naturale finirà per alimentare sempre di più il mercato della sintetica.

Ora che conosciamo molto meglio questo materiale, resta solo una grande incognita: quanto velocemente crescerà il mercato nel prossimo futuro?

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