La domanda per trasportare petrolio russo è triplicata con la guerra

La domanda di tonnellaggio-miglia generata dalle esportazioni russe di petrolio è triplicata dall’inizio della guerra in Ucraina.

Qualche volta le statistiche sono sorprendenti. Come nel caso dei numeri rilasciati da Poten & Partners, broker con sede a New York e specializzato nel trasporto marittimo di commodities.

I dati mostrano come le esportazioni di petrolio della Russia negli ultimi 11 mesi (dall’inizio della guerra in Ucraina) siano radicalmente cambiate. Da un picco raggiunto nell’aprile dello scorso anno a 4,3 milioni di barili al giorno, sono poi gradualmente diminuite e hanno trovato nuove destinazioni.

Il petrolio russo che l’Europa non vuole finisce in India e in Cina

Guardando a come sono cambiati i flussi commerciali, scopriamo che è stata l’India ad essere il principale beneficiario dello spostamento del petrolio russo che l’Europa ha rifiutato. Le esportazioni verso l’India sono aumentate da zero (prima della guerra) a 1,2 milioni di barili al giorno nel novembre 2022. In questo modo l’India è diventato il più grande importatore via mare di greggio russo, a scapito dei produttori del Medio Oriente.

Anche la Cina ha aumentato le importazioni di petrolio russo da circa 600.000 barili al giorno all’inizio del 2022 a circa 940.000 barili a novembre.

Secondo un gruppo di ricerca francese, Kepler Cheuvreux, la Russia continua ad esportare petrolio in tutto il mondo nonostante le sanzioni occidentali, ma lo fa con forti sconti sui prezzi. Probabilmente, utilizza anche operatori marittimi presenti sul cosiddetto mercato grigio ma, anche così, sta subendo una forte compressione dei prezzi.

Inoltre, sempre secondo Kepler Cheuvreux, India e Cina potrebbero essere arrivate al limite e, presumibilmente, non aumenteranno la percentuale di petrolio proveniente dalla Russia. In altre parole, India e Cina difficilmente supereranno la soglia del 25% di dipendenza dal petrolio russo (attualmente hanno appena superato il 20%).

Domanda triplicata dall’inizio della guerra

Ma la cosa più interessante riguardo ai nuovi flussi petroliferi è constatare come ci sia stato un impatto positivo della guerra sul mercato delle petroliere, a fronte di una maggiore domanda di tonnellaggio-miglia giornaliero (unità di misura delle quantità di merci trasportate).

Secondo Poten & Partners, la domanda di tonnellaggio-miglia generata dalle esportazioni di petrolio russo è triplicata dall’inizio della guerra. Una tendenza che con ogni probabilità continuerà anche nel 2023.

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