Il rame ha sofferto parecchio nel corso di quest’anno, ma la via crucis non sembra finita. Infatti, almeno fino a metà anno, la domanda di metallo rosso sarà molto, ma molto debole.
Secondo Capital Economics, blocchi e interruzioni per il coronavirus, che non ha ancora raggiunto il picco in moltissimi paesi consumatori di rame (Cina esclusa), penalizzeranno in modo significativo la domanda. Gli ultimi dati disponibili evidenziano a gennaio un calo della domanda del 2,5%.
Ma è sotto agli occhi di tutti che da gennaio le cose sono drasticamente peggiorate. Anche in Cina, dove l’economia si sta lentamente riprendendo, si prevede una perdita del 16% annuo sul PIL del primo trimestre.
Anche l’offerta è stravolta
La pandemia di COVID-19 ha colpito anche l’offerta di metallo, con riduzioni della produzione, sospensione e ritardi dei nuovi progetti. Tuttavia, la riduzione di offerta attuale non è in misura tale da poter compensare il crollo della domanda.
Solo se ci fosse un ridimensionamento significativo della produzione mineraria in Perù e Cile si potrebbe assistere ad un bilanciamento tra offerta e domanda. Ma, per ora, questa è una possibilità del tutto remota.
I prezzi del rame sono scesi di oltre il 20% da inizio anno. A inizio 2020 il rame valeva 6.165 dollari per tonnellata, mentre il 23 marzo toccava il suo punto più basso del primo trimestre: 4.617,50 dollari.
Purtroppo la discesa non è finita. Sempre secondo Capital Economics il rame scenderà ulteriormente nel secondo trimestre, andando a toccare un minimo di 4.000 dollari. Il prezzo potrebbe riprendere a salire solo nella seconda metà dell’anno, con l’obbiettivo di 5.500 dollari entro la fine dell’anno.
Speranze riposte nell’allentamento dei blocchi anti coronavirus
Naturalmente, l’ottimismo per il prossimo futuro del rame si basano sulla possibilità che tra qualche mese le misure di contenimento del virus inizino ad essere allentate. Se così non fosse, c’è da iniziare a pregare.
Come tutti sanno, le misure attuate dai governi di tutto il mondo per contenere il virus stanno schiacciando la domanda. Le persone devono stare in casa e quasi tutte le attività sono congelate.
Di fatto il destino della domanda di rame è legato direttamente a queste misure. Solo quando verranno revocate la domanda potrà tentare di riprendersi.
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