La domanda di alluminio è in crisi o non è in crisi? Chi opera quotidianamente in questo mercato non ha dubbi nel rispondere che, da quanto si è visto nel corso del 2022, il mercato globale è in pieno boom.
La domanda di alluminio è aumentata vertiginosamente quest’anno, con i prezzi che hanno toccato il massimo storico a marzo, trainati anche da un forte domanda di veicoli elettrici, elettrodomestici e apparecchiature a energia rinnovabile. Il boom della domanda ha però innescato anche una estrema volatilità dei prezzi, tanto che i volumi dei contratti di borsa sono cresciuti alle stelle anche per gestire il rischio di oscillazione. Per esempio, il CME Group (la borsa americana delle commodities) ha visto triplicare il volume degli scambi di alluminio fisico dal primo trimestre al terzo trimestre del 2022, con un record di 3.700 contratti scambiati ogni giorno.
Boom nel lungo termine
Secondo SkyQuest Technology Consultancy, le previsioni di vendita per l’alluminio entro il 2028 parlano di 238 miliardi di dollari, rispetto ai 142 miliardi di dollari del 2021. A lungo termine, le prospettive per l’alluminio non possono che essere positive considerando che è un ingrediente chiave nella transizione energetica e un componente base per i veicoli elettrici (EV).
La domanda di EV rimane elevata, alimentando la necessità di metallo leggero. 150 chilogrammi di alluminio per ogni veicolo sembravano una quantità enorme e che avrebbe alimentato una forte richiesta di metallo. Ma, attualmente, alcuni dei modelli di EV necessitano addirittura dai 250 ai 350 chilogrammi di alluminio.
Crollo nel breve termine
Naturalmente, se restringiamo il campo sull’Europa, colpita dalla guerra Russia–Ucraina e dall’aumento dei prezzi dell’energia, le prospettive cambiano e, soprattutto nel breve termine, la domanda sembra più vicine ad un crollo che ad un boom.
Inoltre, con tassi di interesse più elevati e una mancanza di stimoli economici, la congiuntura economica potrebbe complicarsi. Secondo le banche centrali in Europa e negli Stati Uniti, il problema dell’inflazione è dovuto al fatto che la domanda è troppo forte e, quindi, è ragionevole alzare i tassi d’interesse. Tuttavia, molti economisti pensano sia un grave errore di analisi, poiché l’inflazione è alta a causa dello shock energetico una tantum a seguito della situazione in Ucraina.
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