Dalla bauxite arrivano segnali positivi per il mercato dell’alluminio

L’apertura di nuove miniere di bauxite sono un segnale significativo di un ritorno di interesse per il mercato dell’alluminio su scala globale.

Sono iniziati i lavori per realizzare la prima miniera di bauxite in Tasmania da 30 anni a questa parte, con la creazione di nuovi posti di lavoro in un settore che cerca di approfittare del crescente interesse per il mercato dell’alluminio.

La bauxite, il terzo minerale metallico più abbondante nella crosta terrestre, è l’ingrediente da cui inizia la produzione di alluminio. Infatti, questo minerale viene raffinato in allumina, che, attraverso un processo di fusione, viene trasformata in alluminio.

Proviene solitamente da qualche miniera, normalmente abbastanza vicina alla superficie del terreno. L’Australia produce il 23% della bauxite di tutto il mondo.

Una società mineraria australiana, la Australian Bauxite, ha avviato il progetto Bald Hill, che creerà circa 45 posti di lavoro diretti e altri 135 posti di lavoro indiretti per l’economia locale. L’impresa è iniziata nel 2010 ma si è concretizzato solo ora, dopo aver ottenuto tutti permessi e le licenze necessarie. Ci si attende che possano essere estratte 1,6 milioni di tonnellate di minerale.

Questa nuova miniera mette in luce le potenzialità minerarie di una regione come la Tasmania, oltre ad essere un indice significativo di cosa stia succedendo nel mercato della bauxite e, di conseguenza, in quello dell’alluminio.

Anche in Guinea, nell’Africa Occidentale, la Mineral Anglo African ha trovato un deposito da cui verranno ricavate circa 722 milioni di tonnellate di bauxite.

Nel mondo è stato stimato un disavanzo di alluminio che potrebbe innescare una corsa agli acquisti che, a sua volta, porterebbe ad un aumento del prezzo della bauxite. Tutto a causa della necessità di alluminio della Cina e a causa del calo della produzione in Nord e Sud America.

Secondo alcuni analisti dello Shanghai Metals Market, i prezzi dell’alluminio si muoveranno tra i 1.850 dollari e i 2.150 dollari per tonnellata durante tutto l’anno.

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