La città da 500 miliardi di dollari che sorgerà in Arabia Saudita

Una megalopoli sorgerà da zero in Arabia Saudita. Il progetto da 500 miliardi di dollari, prevede di alimentare la nuova città completamente con energie rinnovabili.

La diversificazione dell’economia, per un paese come l’Arabia Saudita, passa anche attraverso la costruzione di una mega-città da 500 miliardi di dollari.

Il progetto, chiamato NEOM e finanziato dal governo saudita e da investitori privati, si estenderà su  26.000 chilometri quadrati (più di 33 volte la superficie di New York) e funzionerà completamente con energie rinnovabili. Un’altra prova di quanto l’Arabia Saudita voglia sganciare la propria economia dai proventi del petrolio, di cui attualmente è il più grande esportatore del mondo.

L’annuncio è stato dato dal principe della corona saudita, Mohammad bin Salman.

Secondo i piani, la città si dedicherà a diverse attività tra cui la produzione di energia e acqua, le biotecnologie, la produzione di cibo, prodotti avanzati e anche entertainment. Per il momento, non si conoscono altri dettagli a riguardo.

Il governo saudita spera che il progetto darà una spinta a tutta l’economia del paese

Il governo saudita spera che il progetto darà una spinta a tutta l’economia del paese mentre, per i soldi necessari al progetto, pensa di finanziare l’impresa con la vendita del 5% del gigante petrolifero Saudi Aramco, da cui dovrebbe raccogliere 300 miliardi di dollari per la costruzione di NEOM.

Il direttore del progetto NEOM sarà Klaus Kleinfeld, ex Amministratore Delegato di Siemens e di Alcoa, che dovrà costruire una delle città più grandi del mondo senza combustibili fossili. Anche se esistono altre città nel mondo che funzionano con energie rinnovabili al 100% (Burlington, negli Stati Uniti, per esempio, o alcune città in Islanda e Norvegia), nessuna si avvicina neanche lontanamente alle dimensioni della futura mega-città saudita.

La prima prima parte di NEOM sarà realizzata entro il 2025.

Sarà la città per i sognatori del mondo”, almeno così dovrebbe essere, secondo le intenzioni di Mohammad bin Salman.

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