Cina e rame: un legame indissolubile

I prezzi calanti del rame inducono a pensare che la domanda cinese di metallo sia al tramonto ma, secondo gli esperti, dovranno trascorrere decenni prima che ciò possa accadere.

Per lungo tempo, la fame della Cina per il rame è sembrata senza fine. Tutto il mercato mondiale del rame è sempre stato fortemente influenzato da  questo appetito, che è stato il fattore fondamentale per tutte le variazioni di prezzo del metallo rosso negli ultimi anni.

Tuttavia il gigante asiatico potrebbe presto essere in grado di soddisfare i propri bisogni, senza dover acquistare rame dal resto del mondo.

Recentemente il governo cinese ha dichiarato che non stimolerà nel breve termine la crescita economica, nonostante le preoccupazioni circa il rallentamento. La mancanza di aiuti per l’economia cinese, significa che la domanda di rame cinese non avrà nessun supporto statale, come in precedenza accaduto a più riprese. Anche per questo motivo, il terremoto avvenuto in Cile nelle vicinanze delle principali miniere mondiali, non ha spinto le quotazioni del metallo verso l’alto, come sarebbe certamente accaduto negli anni passati.

Attualmente le scorte di rame dello Stato cinese ammonterebbero a circa 700.000 tonnellate, secondo le stime di alcuni traders.

La crescita economica futura collocherà il paese come il principale attore della domanda globale di rame nei prossimi vent’anni

Come ogni nazione industriale, la Cina ha bisogno di metallo rosso per le tubature, i cavi e tutti gli altri componenti per l’industria e l’edilizia. Inoltre, la crescita economica futura collocherà il paese come il principale attore della domanda globale di rame nei prossimi vent’anni.

Tuttavia, la posta in gioco non riguarda soltanto l’approvvigionamento del sistema industriale cinese. In Cina è prassi impiegare il rame (ma anche altri metalli come per esempio l’oro) come forma di garanzia per le operazioni di finanziamento, al di fuori di ogni regolamentazione del governo.

Potrebbe essere giunto il momento di porre fine a questo fenomeno, cosa che porterebbe ad un’ulteriore eccedenza di metallo sul mercato. Anche secondo Goldman Sachs il governo cinese non tollererà a lungo il perdurare di questo fenomeno.

La Cina, entro i prossimi due anni, potrebbe diventare un esportatore netto di rame raffinato, anche grazie ai suoi due nuovi progetti estrattivi in Perù. Tuttavia, con ogni probabilità, il matrimonio dell’economia cinese con il metallo rosso ha ancora davanti a sé una lunga vita.

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