La mancanza di domanda industriale sta penalizzando il mercato dell’argento.
Durante il mese di aprile, le importazioni di argento in Cina sono state di 172 tonnellate, in calo del 28% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Inoltre, le previsioni di Barclays Bank indicano l’argento come il metallo prezioso che avrà le peggiori performance nel corso di quest’anno, principalmente a causa del surplus di metallo.
Il futuro dell’argento, secondo le principali banche d’affari, è abbastanza cupo: Merrill Lynch, Bank of America, oltre a Barclays Bank, prevedono che le quotazioni nel corso del 2013 avranno una media di 24,35 dollari/oncia, ben al di sotto delle precedenti previsioni di 32,70 dollari/oncia (circa il 25% in meno). Anche per gli analisti delle banche, le cattive performance dell’argento sono state influenzate dalla mancanza di domanda industriale, dal momento che sia gli Stati Uniti che il Giappone stanno importando meno metallo rispetto agli ultimi 18 mesi.
Anche la debole domanda cinese di metallo bianco è da ricondurre al settore industriale, come sta accadendo anche nel resto del mondo.
Qualche voce fuori dal coro sostiene che il calo delle importazioni cinesi riflette la volontà del governo di ridurre la propria dipendenza da altri paesi per quanto riguarda i metalli, argento compreso. A comprova di questa tesi è sufficiente guardare alle nuove miniere che stanno nascendo in Cina ed all’aumento della capacità produttiva di prodotti minerari cinesi. Le produzioni di piombo, zinco e rame delle miniere cinesi, sono aumentate del 57% nel 2011. Poichè l’argento è per il 95% un sottoprodotto di altri metalli, questo potrebbe significare che il calo delle importazioni cinesi non ha nulla a che vedere con il calo della domanda industriale. In effetti, secondo il Silver Institute, nel corso dello scorso anno la Cina ha prodotto circa 3.300 tonnellate di argento, diventando il secondo produttore di metallo bianco del mondo, subito dopo il Messico. Secondo qualche analista, nonostante l’aumento della produzione interna, sarà proprio la crescita della popolazione cinese a mantenere forti le importazioni del paese.
Ma resta il fatto che, sempre secondo il Silver Institute, la produzione globale di argento nel corso di quest’anno tocchera le 22.700 tonnellate, contro le 22.300 dello scorso anno e le 21.460 del 2011. Perciò il surplus di metallo, nel breve termine, suggerisce che le previsioni delle principali banche di investimento non siano troppo sbagliate.
Nel medio termine, secondo la HSBC (Hongkong and Shanghai Banking Corporation), la media dei prezzi dell’argento è prevista per 27 dollari/oncia. Ma soltanto a partire dall’anno 2014.
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