Sul mercato dei rottami non ferrosi non ci sono grandi aspettative
Con le fabbriche metalmeccaniche in Europa che faticano a riprendersi dalla calma estiva, i mercati dei rottami non ferrosi sono sottotono.
Tutte le ultime notizie dai mercati delle commodities, dei metalli, dell’energia e delle aziende operanti nei settori dell’economia reale.
Con le fabbriche metalmeccaniche in Europa che faticano a riprendersi dalla calma estiva, i mercati dei rottami non ferrosi sono sottotono.
I paesi occidentali continuano ad alzare sempre più barriere protezionistiche, mentre la Cina aumenta la produzione di alluminio a livelli record.
Il premio per l’alluminio primario duty-unpaid è aumentato leggermente, ma la domanda dei consumatori è piatta.
Agosto non è certo un mese significativo per il mercato dei rottami ferrosi. Tuttavia, secondo Assofermet, quest’anno arrivano segnali non molto incoraggianti…
Momento difficile per il minerale di ferro: la domanda di acciaio dei consumatori cinesi non si riprende e le scorte d metallo si accumulano nei porti.
Mentre tutti i metalli industriali stanno attraversando momenti difficili, i prezzi dello stagno continuano a correre e confermano il trend al rialzo di lungo termine.
Gli acquirenti di tondino in Italia scelgono di rimanere alla finestra, aspettando di vedere i prezzi che scendono. Anche i rottami sono previsti in discesa.
La crisi economica cinese ha fatto cambiare idea sul rame agli analisti di Goldman Sachs: non ci sono rialzi in vista sul mercato del metallo rosso.
Mentre agosto è stato positivo per i prezzi dell’alluminio, le aspettative su settembre sono orientate al ribasso.
Le previsioni a breve termine per l’alluminio sono neutrali e neutrali-ribassiste per lo zinco. Ma, a più lungo termine, i prezzi saliranno.
Le dichiarazioni e le ultime decisioni di BHP, il gigante minerario mondiale, dicono molto sulle prospettive del nichel.
Le nuove misure di stimolo della Cina, di cui si vocifera, riusciranno questa volta a rilanciare la domanda di rame?
I prezzi dei coils d’acciaio laminati a caldo in Europa hanno raggiunto il punto di pareggio, mentre il sentiment di mercato rimane negativo.
Mentre le quotazioni salgono, grazie agli imminenti tagli dei tassi d’interesse della FED e alla carenza di allumina, l’alluminio a pronti non manca.
Gli acquirenti statunitensi ed europei spingono in alto i prezzi dell’oro dopo essere rimasti fuori per gran parte del rally.
È stato il ferro la materia prima che più ha goduto del boom economico della Cina. Ma, adesso, la festa sembra sia giunta al termine…
L’eccesso di alluminio cinese, che sta trovando sfogo nell’export, significa un elevato rischio di ribasso dei prezzi globali.
Un’ondata di rame cinese sta riempiendo i magazzini di borsa dislocati nelle vicinanze della Cina. Nel frattempo la domanda si sta indebolendo.
China Baowu Steel Group (un’azienda che produce circa il 7% dell’acciaio mondiale) ha messo in guardia contro una grave crisi siderurgica in Cina, con ripercussioni sull’industria globale.
Le aggressive esportazioni cinesi sono destinate ad aumentare in modo significativo, creando grossi problemi sul mercato siderurgico mondiale.
Lo stato ucraino tenta di nuovo di vendere l’impianto di alluminio di Zaporozhye, tagliando il prezzo iniziale della metà.
È probabile che la crescente offerta globale di acciaio inossidabile eserciterà una pressione al ribasso sui prezzi, anche perché la domanda continua a diminuire.
Dal rame all’oro e al petrolio, niente sembra salvarsi dal crollo dopo l’inizio di quella che sembra una crisi finanziaria globale.
La richiesta di oro nel mondo continua a crescere e le prospettive rimangono positive. Nel secondo trimestre di quest’anno la domanda è aumentata del 4%.
I prezzi globali dell’acciaio stanno crollando mentre la Cina inonda il mercato con gli eccessi della sua produzione.
Drastico bagno nella realtà per i rialzisti dell’alluminio. I prezzi crollano e la rivoluzione verde non è dietro al prossimo angolo.
I prezzi europei degli HRC rimangono sostanzialmente stabili, nonostante la domanda fiacca e i bassi livelli di riassortimento.
Gli umori del mercato sono sempre più negativi e le svendite, oltre che il rame, colpiscono un po’ tutti i metalli industriali.
Una importante azienda di certificazione austriaca ha confermato che tutto l’alluminio prodotto dalla RUSAL è “green”.
Secondo una recente analisi del CRU, stanno emergendo una serie di fattori che, nel prossimo decennio, porteranno ad un sovrapprezzo per l’acciaio a basse emissioni di carbonio.