Capire l’economia globale: il Baltic Dry Index

Un indicatore indispensabile per comprendere le dinamiche del mercato internazionale delle materie prime. Ma è importante conoscere quando funziona come strumento previsionale.

Il Baltic Dry Index (BDI) è un importante indicatore dell’attività economica di tutto il mondo.

Misura infatti i prezzi di trasporto di materie prime come il ferro, il carbone e i cereali. L’indice copre 26 delle principali rotte di navigazione utilizzate in tutto il mondo, ed è quindi un buon indicatore dell’attività economica globale.

In teoria, quando il BDI è alto, segnale di una forte attività nei trasporti marittimi, significa che la situazione economica è forte.

Fino al periodo 2008-2009, il BDI ha misurato perfettamente la forza delle economie di tutto il mondo in crescita, dal momento che questa crescita comportava l’aumento delle tariffe marittime internazionali.

Tuttavia, subito dopo la crisi economica del 2008, il BDI è diventato un indicatore meno affidabile delle condizioni economiche a livello globale. Infatti il BDI è sceso precipitosamente durante la crisi, riflettendo le condizioni economiche di paralisi che l’economia mondiale stava attraversando. Ma quando l’economia ha iniziato a riprendersi, compresa l’attività di importazione e di esportazione globale, il BDI non ha misurato questa realtà.

Un calo dell’80%

Per esempio, a febbraio 2012 il BDI aveva raggiunto il livello di 700, in calo dal livello di fine 2009 che era di 4.600. Un calo di oltre l’80%, in un periodo relativamente breve, che indicherebbe una situazione drammatica per l’economia. Nella realtà, l’economia globale all’inizio del 2012 vedeva una ripresa ed un aumento degli scambi commerciali internazionali a seguito della crisi del 2008.

Perchè l’indice non ha funzionato in questo frangente? È ancora possibile considerarlo come indicatore per fare scelte oculate di investimento?

Il Baltic Dry Index ha le sue radici nel 18° secolo, a Londra. Fu allora che i commercianti di grano cominciarono a registrare i trasporti, aggregandoli in un unico archivio per avere sotto controllo i prezzi del trasporto marittimo delle merci.

Il BDI misura il prezzo medio ponderato di quattro tipi principali di navi cargo lungo le principali rotte marittime: Capesize, Panamax, Supramax e Handysize. Quindi, il BDI è una buona misura dei costi per il trasporto di materie prime chiave come minerale di ferro, il carbone e i chicchi di caffè.

Domanda e offerta di navi cargo per capire il mercato

Il meccanismo dei prezzi dell’indice è influenzata da due fattori: il primo è il volume della domanda di navi cargo e il secondo è la fornitura di navi cargo.

Tradizionalmente, la domanda di navi è stato il driver principale dell’indice. Tutto ciò in un contesto dove il numero di navi disponibili è rimasto abbastanza costante negli anni, per esempio dal 2000 al 2007.

Ma, a partire dal 2007, la costruzione di nuove navi da trasporto ha subito un forte impulso e le commesse per nuove navi hanno raggiunto il loro massimo storico. Poiché ci vogliono dai 3 ai 5 anni per costruire una nave, i cantieri navali di tutto il mondo hanno saturato la loro capacità di produzione. Quando questa ondata di nuove navi è arrivata sul mercato, nel 2010 e nel 2011, anche la domanda di trasporti si è saturata.

I numeri parlano abbastanza bene. Nel 2007 il numero di nuove navi entrate sul mercato era di 45, nel 2008 era di 50, nel 2009 era di 115, nel 2010 era di 214 e nel 2011 addirittura di 260.

Questa eccezionale attività cantieristica ha portato ad un grave eccesso di offerta sul mercato, e il Baltic Dry Index è andato in tilt!

Nonostante tutto questo, il Baltic Dry Index rimane un indicatore chiave per i mercati delle materie prime. È una misura importante dell’attività economica, anche se non va mai dimenticato che, come tutti gli indici, è composto dal risultato di 2 numeri, uno al nominatore e l’altro al denominatore.

Soltanto conoscendone la struttura e la natura, è possibile capire ed interpretare l’informazione preziosa che questo indice riporta giornalmente.

Per la cronaca… ad oggi il Baltic Dry Index vale 880.

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