L’antica eruzione nel Mediterraneo: colpa dei Campi Flegrei

L’eruzione formata dalla caldera dei Campi Flegrei 40.000 anni fa è la più grande eruzione conosciuta in Europa negli ultimi 200.000 anni, ma poco si sa delle altre grandi eruzioni del vulcano.

L’eruzione dei Campi Flegrei di 40.000 anni fa, è stata la più grande che si sia mai verificata in Europa negli ultimi 200.000 anni. Tuttavia, si conosce pochissimo delle altre grandi eruzioni del vulcano avvenute successivamente.

La misteriosa eruzione di 29.000 anni fa

Perciò, il nuovo studio di un team internazionale di scienziati circa una misteriosa eruzione di 29.000 anni or sono, è stato accolto con grande interesse. Del gruppo di scienziati facevano parte anche gli italiani del CNR e del INGV.

Tale eruzione diffuse uno strato di cenere vulcanica per oltre 150.000 chilometri quadrati in tutto il Mediterraneo.

Ma come si riesce ad avere informazioni circa le grandi eruzioni avvenute in tempi tanto remoti? In gran parte, le indagini geologiche ispezionano i residui che si accumulano intorno al vulcano sorgente. Così, alla fine degli anni ’70, uno strato di cenere vulcanica molto diffuso, datato circa 29.000 anni fa, identificato nei sedimenti marini e lacustri provenienti da tutto il Mediterraneo, documentava il verificarsi di un’eruzione di grandi dimensioni. Ma nessuno aveva identificato da quale vulcano attivo nella regione potesse provenire.

Nella nuova ricerca, pubblicata dal Geological Society of America, l’analisi chimica dettagliata di rocce eruttive trovate a 5 chilometri a nord-est della caldera dei Campi Flegrei (Napoli), insieme ad una nuova datazione dei residui, si sono mostrate coerenti con la grande eruzione di 29.000 anni fa. In altre parole, questa gigantesca eruzione avvenne nei Campi Flegrei.

L’aiuto del computer per conoscere dove sono finite le ceneri

Ma per scoprire la verità, è stato determinante un modello computazionale di dispersione della cenere. Grazie ad esso, i ricercatori hanno integrato gli strati dei depositi dell’eruzione più vicini alla fonte (Masseria del Monte) con quelli delle relative ceneri cadute nel Mediterraneo.

Fino ad oggi, la mancanza di depositi spessi e tracciabili di questa eruzione avevano impedito di risalire alla sua vera causa. Infatti, le eruzioni più recenti avevano distrutto o sepolto quasi tutte le tracce.

Questa scoperta è importante anche perché riduce significativamente l’intervallo di quando si sono verificati eventi di grande entità nella storia eruttiva della caldera dei Campi Flegrei.

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