Dopo un 2020 sofferto, anche per l’argento dovrebbe essere arrivato il momento della riscossa.
Lo scorso anno la domanda globale di argento ha subito un calo a causa della frenata economica provocata dalla pandemia. Tuttavia, secondo l’ultimo rapporto del Silver Institute, quest’anno la domanda aumenterà, provocando una crescita dei prezzi che potrebbe superare il 30%.
2020: bene i prezzi, male la domanda
I prezzi del metallo hanno chiuso lo scorso anno con un aumento del 27% rispetto al 2019 e la media annuale ha raggiunto 20,55 dollari l’oncia, il prezzo medio più alto dal 2013. Secondo Metals Focus, l’argento ha beneficiato del fatto che gli investitori erano alla ricerca di beni rifugio in risposta alle incertezze provocate dal COVID-19.
A marzo dello scorso anno, il rapporto oro/argento era di 127 (servivano 127 once d’argento per avere un oncia d’oro). Una sproporzione che ha spinto gli investitori a considerare l’argento come sottovalutato. Tuttavia, l’anno scorso, la domanda globale di argento è diminuita del 10%, con la domanda industriale a -5%.
Il crollo sorprendente dell’India
Ma il crollo più sorprendente è arrivato dall’India (-85%), dove gli investitori, a seguito dei lockdown per la pandemia e delle grosse prese di profitto di fine anno, hanno abbandonato il metallo bianco. La domanda indiana di lingotti e monete è passata da circa 57 milioni di once nel 2019 a 9 milioni di once nel 2020.
Comunque, nel 2021, la domanda migliorerà nettamente. Sempre secondo il Silver Institute, la domanda totale aumenterà del 15% a 1,03 miliardi di once, con una crescita del 26% degli investimenti fisici (252,8 milioni di once).
Certamente l’anno scorso è stato eccezionale, mentre quest’anno dovremmo tornare verso dinamiche più normali e prevedibili. Tanto da poter dire che sarà un anno positivo per l’argento, con una domanda in recupero e prezzi forti.
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