L’argento va peggio dell’oro e le prospettive sono negative

Mentre l’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico, il prezzo dell’argento rimane al di sotto del picco post-pandemia. Cosa sta succedendo? E, soprattutto, cosa succederà nel 2024?

Mentre l’oro sta correndo sempre più in alto, raccogliendo le preferenze degli investitori alla ricerca di beni rifugio, i prezzi dell’argento e le quotazioni dei titoli azionari delle aziende del settore sono rimasti indietro. Una debolezza che dovrebbe preoccupare i sostenitori del metallo bianco.

Come noto, le sorti dell’argento (così come quelle dell’oro) si decidono in gran parte sul mercato americano, dal quale provengono segnali tutt’altro che positivi. I dati economici dei prossimi mesi difficilmente aiuteranno l’argento a recuperare terreno, per non parlare poi della possibile recessione attesa negli Stati Uniti per il 2024 che potrebbe riportare i prezzi del metallo prezioso ai minimi del 2022.

L’economia americana è alla vigilia di una recessione?

Secondo S&P Global, le aziende statunitensi che forniscono sia beni che servizi sono diventate sempre più preoccupate per i livelli eccessivi di personale a fronte dell’indebolimento della domanda. Ecco perché i livelli di occupazione rilevati il 5 dicembre nel settore dei servizi hanno mostrato un livello che non si vedeva dai tempi della pandemia di COVID-19. S&P Global crede che il prossimo fattore ribassista non sarà l’inflazione, ma la recessione.

Anche Challenger, Gray e Christmas Inc. è pessimista circa le prospettive dell’economia americana. Nel corso di quest’anno, le aziende hanno annunciato piani per tagliare 686.860 posti di lavoro, un aumento del 115% rispetto ai 320.173 tagli annunciati nello stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta del totale gennaio-novembre più alto dal 2020, quando furono registrati 2.227.725 licenziamenti.

Tira aria di vendite sull’argento

La crescita statunitense fino ad oggi è stata più forte del previsto, guidata da una robusta spesa al consumo, ma è probabile che nei prossimi mesi si indebolisca visto che gli aumenti dei tassi d’interesse si stanno facendo strada attraverso l’economia.

Per queste ragioni i beni rifugio come l’oro si sono rinforzati, mentre i prezzi del petrolio si sono ridimensionati. Ma la debolezza del petrolio si estenderà probabilmente ad altri asset, colpendo sia l’argento che le società minerarie del settore.

Secondo Sunshine Profits, società di consulenza sugli investimenti specializzata nel mercato delle materie prime, asset come l’argento si troveranno ad affrontare pressioni di vendita nei prossimi mesi.

Oggi, 11 dicembre, l’argento vale 22,80 dollari per oncia.

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