Un conto corrente all’estero può essere una necessità per tutte quelle persone che sono espatriate, vivendo e lavorando stabilmente al di fuori dell’Italia.
Ma per altre persone può essere un’opzione per diversificare il rischio geografico dei propri risparmi e per cominciare ad emanciparsi dalle banche europee.
Aprire un conto corrente a Bangkok non è una delle opzioni più semplici e alla portata di tutti, ma in un contesto bancario europeo di circolarizzazione delle informazioni sulla privacy dei correntisti, è una via di fuga sicura e una scappatoia che garantisce il rispetto dele informazioni personali di chi detiene un conto corrente.
Per aprire un conto corrente in una banca di Bangkok, bisogna sapere che tutti gli stranieri sono classificati in quattro gruppi:
- residenti permanenti in Thailandia,
- non-residenti con un permesso di lavoro,
- non-residenti con un visto di lunga durata (per esempio gli studenti),
- non residenti con un visto turistico.
Il primo gruppo, stranieri che vivono stabilmente in Thailandia, può aprire un conto corrente con un certificato di immigrazione e una copia del contratto di affitto.
I non-residenti con permesso di lavoro, possono avere un conto corrente esibendo il passaporto e il permesso di lavoro.
Generalmente, quasi tutte le banche commerciali thailandesi richiedono un permesso di lavoro e un passaporto per aprire un conto di risparmio o un conto corrente ordinario. Ad esempio, la Siam Commercial Bank e la Bank of Ayudhya richiedono un permesso di lavoro da almeno sei mesi, mentre la Kasikornbank, se uno straniero non ha un permesso di lavoro, chiede semplicemente un documento che confermi il soggiorno in Thailandia da almeno tre mesi.
Per i non-residenti con un visto di lunga durata come gli studenti, le banche chiedono i documenti di iscrizione e di frequenza rilasciati dalla scuola o dall’istituto universitario frequentato dallo studente.
Tra le grandi banche, soltanto la Bangkok Bank consente agli stranieri con visti turistici di aprire un conto di risparmio e fornisce loro una carta di debito utilizzabile presso tutti i bancomat del paese. Tuttavia, in questi casi, la banca esamina caso per caso prima di procedere con l’apertura del conto corrente e comunque è necessario aver soggiornato nel paese per almeno 180 giorni.
Nessuna banca apre conti correnti a stranieri con un visto di soggiorno valido solo per 30 giorni.
METALLIRARI.COM © RIPRODUZIONE RISERVATA