“La California ha legalizzato la marijuana. Ne avranno bisogno…” Gli umoristi si sono già scatenati sulla strana coincidenza tra la vittoria alle presidenziali americane di Donald Trump e il voto favorevole all’uso ricreativo della marijuana in quattro stati: California, Nevada, Massachusetts e Maine.
Secondo il Los Angeles Times, la legalizzazione della cannabis in California, dove l’uso a scopo medico era già consentito, la rende il più grande mercato degli Stati Uniti per i prodotti di marijuana.
In tutto, sono oltre due dozzine gli stati americani dove la marijuana è stata legalizzata, in alcuni dei quali solo per scopi curativi.
Secondo il New Frontier Data e il Arcview Market Research, la legalizzazione della marijuana in questi stati porterà il mercato della cannabis ad un valore di circa 21 miliardi di dollari entro il 2020. Recenti sondaggi hanno mostrato il 60% per cento degli americani è a favore della legalizzazione per un pubblico adulto.
Se fino ad oggi la legalizzazione della cannabis sembrava stesse diffondendosi a macchia d’olio nei vari stati americani, l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti potrebbe cambiare le carte in tavola e, certamente, porterà una grande incertezza sulle prospettive di questo mercato. Le sue più probabili nomine per le posizioni di alto livello nella giustizia, Rudy Giuliani e Chris Christie, non sono certo dei sostenitori delle nuove riforme sulla marijuana.
Negli scorsi anni, l’amministrazione Obama aveva scelto una politica di non interferenza nella scelta degli stati di legalizzare o meno la cannabis.
Nonostante Trump, la notizia delle nuove legalizzazioni ha lanciato verso l’alto i valori azionari di alcune società attive nel settore, che in un solo giorno hanno registrato incrementi straordinari. Tra queste la Marapharm Ventures (+44,29%), la Pineapple Express (+35,71%) e la Finore Mining (+2,38%).