Un’altra fonderia di alluminio KO. Slovalco chiude e licenzia

In Slovacchia l’unico produttore di alluminio chiude la produzione e licenzia centinaia di lavoratori. La chiusura potrebbe essere definitiva.

La crisi energetica europea fa una nuova vittima nel settore dell’alluminio, uno dei più sensibili agli alti costi dell’energia.

L’unico produttore di alluminio in Slovacchia ha annunciato licenziamenti e la chiusura completa delle produzione. La Slovalco aveva già iniziato a tagliare la sua produzione di alluminio primario, ma l’aumento dei prezzi dell’elettricità, i prezzi elevati per i permessi alle emissioni e le quotazioni non remunerative del metallo, ha portato a questo epilogo.

L’alluminio che non produrrà più la Slovalco verrà con ogni probabilità rimpiazzato sul mercato dalle importazioni asiatiche.

L’Europa perde 160.000 tonnellate di alluminio

Slovalco, nata nel 1993 e con un capacità produttiva di 160.000 tonnellate all’anno, è di proprietà per il 55,3% della Hydro Aluminium (Norvegia).

Secondo la TASR, la direzione aziendale ha annunciato 300 esuberi su un totale di 450 dipendenti, ma il numero definitivo dei dipendenti che perderanno il posto di lavoro non è ancora definitivo. Inoltre, almeno altri 2.500 posti di lavoro nella regione legati alla produzione di alluminio sono ora a rischio (ma, secondo il Boston Consulting Group potrebbero arrivare fino a 3.000 i posti di lavoro indirettamente collegati alla produzione di Slovalco).

Un disastro per l’economia della Slovacchia

Secondo il Ministro dell’Economia slovacco, Richard Sulík, si tratta di un disastro dal momento che Slovalco è l’unico produttore di alluminio del paese.

La scorsa settimana, sempre in Slovacchia, aveva chiuso l’attività un’altra azienda metallurgica, la OFZ, produttrice di ferroleghe, con il licenziamento di 150 lavoratori e altri 200 messi in ferie.

Anche se il governo slovacco ha fatto tutto quello che poteva per ridurre gli oneri dei prezzi dell’energia, non è stato abbastanza per la natura altamente energivora di un impianto per la produzione di alluminio. Adesso, propone una modifica del regime di compensazione per l’industria ad alta intensità energetica, che creerebbe condizioni paragonabili a quelle dei concorrenti in altri paesi europei.

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