La decisione del London Metal Exchange (LME) di non vietare l’ingresso dell’alluminio russo nei propri magazzini, ha fatto tirare un sospiro di sollievo a qualcuno (i consumatori) ma ha scontentato altri (alcuni produttori).
Ma la questione non è per nulla risolta, poiché esiste la possibilità che alcune grosse società del settore decidano di auto-sanzionarsi, creando di fatto una divergenza tra i prezzi LME (più bassi perché includono il metallo russo) e quelli del mercato fisico (potenzialmente più alti). Se ciò si verificasse, gli effetti sul mercato europeo dell’alluminio sarebbero di non poco conto.
Le nuove strade dell’alluminio russo portano lontano dall’Europa
Quello che preoccupa i traders che cercano di guardare lontano nel tempo è la tendenza dell’alluminio russo a trovare progressivamente nuove strade lontano dall’Europa.
In Occidente il commercio e l’uso dell’alluminio russo si sta deteriorando. Per i traders è troppo rischioso trattarlo e sembra che alcune banche non siano troppo propense a finanziarne gli acquisti per i rischi che vengano introdotte nuove sanzioni. E, quando si parla di Occidente, parliamo di Europa visto che gli Stati Uniti non importano praticamente quasi nulla dalla Rusal, il produttore russo di alluminio.
In altre parole, c’è già che si sta auto-sanzionando e, quindi, il processo di divergenza dei prezzi è già iniziato nel continente europeo. Anche senza alcuna restrizione LME, l’Europa potrebbe vedere scomparire le forniture di alluminio russo con gravi conseguenze nel medio e lungo termine.
Al contrario, in Asia, gli operatori non hanno nel loro orizzonte alcuna azione sanzionatoria sul metallo russo. Nel frattempo, Rusal ha dichiarato che non ha intenzione di riversare il proprio alluminio nei magazzini LME.
Quindi, dove finirà il metallo russo che i clienti europei non vogliono o non possono più comprare? In Cina e Asia naturalmente…
Quando la domanda si riprenderà, pagheremo premi più alti per la mancanza di metallo russo
Quando la domanda si riprenderà in Europa e l’alluminio russo non sarà più disponibile, potremmo assistere a rapidi aumenti dei premi per la consegna di metallo nel nostro continente.
Fin quando la domanda rimane debole, come probabilmente accadrà nel breve termine, non ci saranno problemi per la fuga dell’alluminio russo dai mercati europei, ma quando i consumatori cominceranno ad avere più fame di metallo le cose si complicheranno parecchio per i prezzi (premi e quotazioni) dell’alluminio in Europa.
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