I prezzi dell’alluminio sono scesi ai minimi da oltre 18 mesi sui timori di un indebolimento della domanda e di un dollaro più forte.
L’analisi tecnica evidenzia la violazione dei livelli di supporto a breve termine ad ulteriore conferma di un trend ribassista. Tuttavia, i fondamentali sull’alluminio continuano a mostrare vari fattori di rischio, sia per la domanda che per l’offerta, con una crescente probabilità di una diffusa carenza di forniture.
La domanda cinese sta crollando
Mentre le fonderie di alluminio continuano a chiudere sia in Europa che in Cina, la domanda cinese sta crollando a causa di un mercato immobiliare in crisi nera e che non riesce a riprendersi da anni di lockdown per il COVID-19.
Gli effetti di questa tempesta perfetta si fanno sentire anche negli Stati Uniti dove si sta manifestando una carenza di lattine. Il problema è così grave che i tempi di consegna delle lattine di alluminio sono diventati di non meno di 5 o 6 mesi.
Ciò detto, rimane sempre da dare una risposta alla domanda delle domande: i prezzi si imposteranno al rialzo o al ribasso?
Un dollaro troppo forte uccide la domanda di metalli
I prezzi del metallo all’inizio di quest’anno sono cresciuti sulle preoccupazioni di interruzioni delle forniture da parte del principale produttore russo (Rusal) dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina, a cui sono seguite le chiusure di diverse fonderie in Europa per l’aumento dei costi energetici.
A peggiorare le cose ci si sono messi anche l’aumento dei tassi delle banche centrali, le deboli prospettive di crescita economica globale e un dollaro che ha raggiunto un picco da due decenni. Quest’ultimo fattore, è specificatamente dannoso per la domanda di metalli visto che i prezzi al London Metal Exchange (LME) sono in dollari.
Qualsiasi rialzo dei prezzi è al momento insostenibile
Secondo Citi, i prezzi elevati dell’energia elettrica e gli alti tassi di interesse mineranno la produzione industriale e danneggeranno il consumo di alluminio. Durante i prossimi due trimestri, il consumo di alluminio per uso finale risentirà di tutti questi problemi, mentre l’Europa va dritta dritta verso la recessione.
È probabile che chiuderanno altri impianti di alluminio, soprattutto in Europa, e che ciò possa dare qualche sostegno ai prezzi ma, con una domanda stravolta dai problemi sopra menzionati, qualsiasi rialzo delle quotazioni sarebbe insostenibile.
Oggi, 28 settembre, i prezzi dell’alluminio LME a 3 mesi sono a 2.103 dollari a tonnellata.
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