Alcoa teme per i propri margini, mentre la recessione spaventa

I prezzi dell’alluminio scendono a causa dei persistenti timori di una recessione globale che indebolirà la domanda.

Alcoa, il più grande produttore statunitense di alluminio e uno dei più grandi del mondo, ha avvertito gli investitori che gli alti costi dell’energia e delle materie prime, insieme al calo delle quotazioni, stanno mettendo sotto pressione i margini.

Oggi, 20 dicembre, l’alluminio si è stabilizzato a 2.371 dollari per tonnellata (3 mesi LME) a causa dei persistenti timori di una recessione globale che indebolirà la domanda. A spingere in questa direzione contribuiscono anche le aggressive politiche monetarie di inasprimento da parte delle principali banche centrali.

Occhi puntati sulla Cina

In questo momento tutti gli occhi sono puntati sulla Cina. Lunedì scorso la People’s Bank of China ha iniettato un totale di 85 miliardi di yuan tramite pronti contro termine inversi, di cui 9 miliardi di yuan con scadenza a sette giorni e 76 miliardi di yuan con scadenza a 14 giorni, mantenendo il tasso invariato al 2% e al 2,15%, rispettivamente.

Con l’allentamento di quest’anno delle restrizioni energetiche per gli utenti industriali, le fonderie cinesi hanno aumentato la loro produzione. Tuttavia c’è il rischio che le fonderie di alluminio della provincia Guizhou riducano la produzione del 30%, cosa che sarebbe un duro colpo alla capacità produttiva del paese.

Una logorante incertezza

Nel frattempo, le importazioni cinesi di alluminio a novembre sono diminuite del 35,7% rispetto all’anno precedente a causa dell’aumento dell’offerta interna e per le conseguenze alle rigide restrizioni per il COVID che hanno penalizzato la domanda di metallo. Secondo gli ultimi dati dell’Amministrazione Generale delle Dogane, a novembre la Cina ha importato 255.744 tonnellate di alluminio primario e in lega.

Anche queste ultime notizie confermano una logorante incertezza, in un mercato che si dibatte tra gravi problemi di fornitura (soprattutto in Europa) e motivate paure per una recessione globale che potrebbe affossare la domanda di alluminio.

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