Delocalizzare il conto corrente in Ungheria

Mai sentito parlare di paradisi fiscali a basso profilo? L’Ungheria ne è un esempio: burocazia non troppo inefficiente e condizioni finanziarie favorevoli per attrarre investitori esteri.

Per chi è alla ricerca di delocalizzare i propri conti correnti, le mete più comuni all’interno dell’Europa sono certamente Svizzera e Lussemburgo.

Esistono però alcune valide alternative, o meglio opzioni complementari, che vale la pena di prendere in considerazione. Una di queste opzioni è l’Ungheria. Considerata come un paradiso fiscale a basso profilo, molte persone scelgono questo paese per la semplicità della procedura e i bassi costi.

L’Ungheria fa parte dell’Unione Europea dal 2004 ed è uno dei più importanti centri finanziari dell’Europa centrale a causa della sua particolare posizione geografica. Ha un economia in crescita e ha un segreto bancario rigoroso. La valuta nazionale è il fiorino (HUF), che dovrebbe venir sostituito dall’euro nel 2016. È d’obbligo scrivere “dovrebbe“, poichè sembra che ogni volta che la data di passaggio all’euro si avvicina, le autorità riescono a spostarla ulteriormente.

In un’ottica di diversificazione e delocalizzazione, è assai importante l’indipendenza valutaria dall’euro. Per l’economia ungherese gli investimenti esteri sono molto importanti, sia sotto forma di apertura di nuove società che di conti correnti, e il governo cerca di incoraggiare gli investitori in questa direzione.

Il fiorino ungherese è quotato al Forex come tutte le altre valute. Nei confronti dell’euro ha visto negli ultimi anni alti e bassi, oscillando in una fascia tra i 250 e i 300 fiorini per un euro.

Sia le banche ungheresi che i principali istituti bancari europei presenti nel paese, offrono una vasta gamma di prodotti finanziari con dei costi molto più bassi rispetto alle banche della Svizzera e del Liechtenstein. La maggior concentrazione di banche si trova a Budapest, la capitale e dove risiede circa un decimo di tutta la popolazione del paese.

Le aziende internazionali che si appoggiano a banche ungheresi lo fanno anche per avere conti correnti con IBAN in un paese all’interno dell’unione doganale europea, consentendo di avere rapporti commerciali e di fatturazione all’interno dell’Europa.

Per aprire un conto è sufficiente il passaporto, o la carta d’identità per i cittadini europei, e le tempistiche sono di circa 30 minuti. I costi dipendono dall’istituto bancario prescelto, ma per la clientela standard, il trattamento è abbastanza simile tra tutte le banche. Il  deposito minimo è inferiore ai 1.000 euro e le banche sono in grado di dare supporto e assistenza nelle seguenti lingue:  inglese, francese, tedesco, russo e cinese. Il cliente può aprire il conto bancario in qualsiasi valuta legale internazionale: euro, dollaro, dollaro canadese, dollaro australiano, sterlina inglese, yen giapponese, franco svizzero, etc.

Tutta la gestione, compresa l’apertura del conto corrente, non necessita di una presenza fisica nel paese, ma può avvenire tramite e-mail o posta elettronica certificata.

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