Cobalto e petrolio, 2 commodities che vanno bene… ma fino a quando?

In 18 mesi i prezzi del cobalto sono raddoppiati, mentre quelli del petrolio sono cresciuti più modestamente. Ma cosa accomuna queste due commodities?

Dal mercato dei metalli sembrano arrivare solo buone notizie per gli investitori.

Sembrerebbe che la scommessa sui veicoli elettrici sia così forte, con la domanda destinata a salire significativamente e, di conseguenza, con il mercato del petrolio destinato a crollare, da spingere i prezzi di buona parte dei metalli industriali verso l’alto. Ma è davvero tutto così semplice e chiaro? Purtroppo, la realtà è un po’ meno schematica…

Infatti, le quotazioni del Brent, hanno recentemente superato i 60 dollari al barile, per la prima volta in due anni e, secondo il Financial Times, la domanda è forte, con i prezzi sostenuti soprattutto dai vincoli di approvvigionamento. Investimenti ridotti in nuovi impianti e i tagli produttivi dell’OPEC, stanno restringendo l’offerta globale di petrolio. Per Trafigura, la domanda globale supererà l’offerta di ben 4 milioni di barili al giorno entro la fine del decennio.

Allo stesso tempo, i metalli industriali stanno crescendo prepotentemente. Lo scorso mese il rame ha superato i 7.000 dollari a tonnellata e l’alluminio è ormai vicino ai 2.200 dollari per tonnellata. I prezzi del cobalto sono raddoppiati negli ultimi 18 mesi e quelli del nichel, che negli scorsi anni erano in totale depressione, sono in aumento a causa della domanda di batterie per veicoli elettrici e per le infrastrutture per la ricarica.

Il settore delle batterie utilizza il 42% della produzione mondiale di cobalto

A proposito di cobalto, attualmente, il settore delle batterie utilizza il 42% della produzione mondiale di questo metallo. Considerando che nel 2016 sono state vendute soltanto 773.600 auto elettriche e ibride, cosa succederà alle forniture di cobalto quando queste cifre raddoppieranno, come è previsto succederà a breve?

Il mercato cinese, che contava lo scorso anno 351.000 autovetture elettriche, è cresciuto dell’84% rispetto al 2015. Cifre che oscurano i tassi di crescita in Europa e negli Stati Uniti, rispettivamente del 13% e del 36%.

Non c’è quindi da meravigliarsi che i prezzi del cobalto siano raddoppiati, anche in considerazione delle piccole dimensioni del mercato e della sua concentrazione geografica. D’altronde, il positivo andamento di questo metallo era previsto da tempo.

Piuttosto, è molto più sorprendente che i prezzi del petrolio siano saliti a fronte dell’aumento delle vendite di autoveicoli elettrici, tanto più considerando le dimensioni del mercato globale petrolifero e le prospettive future di grande crescita per l’elettrico.

Ma la chiave di lettura più corretta è forse quella che invita a non confondere il breve termine con il lungo termine. Nel primo caso, il petrolio e il cobalto vanno a gonfie vele ma, nel lungo termine, è probabile che solo il cobalto manterrà il ritmo crescente.

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