La guerra commerciale di Trump contro la Cina è diventata realtà. Dopo mesi di continue minacce tra le due super potenze, alla mezzanotte di ieri, sono entrati in vigore i nuovi dazi statunitensi sui beni cinesi, per decine di miliardi di dollari.
Saranno coinvolti 818 prodotti cinesi, per un valore totale di 34 miliardi di dollari. Per gli altri prodotti (in totale dovrebbero essere 1.100), il governo americano deciderà in seguito. La Cina, di conseguenza, ha promesso di vendicarsi con la stessa moneta: 25% di dazi sui prodotti statunitensi per un valore di 34 miliardi di dollari all’anno, compresi soia, frutti di mare e petrolio.
Sia USA che Cina si sono scambiati ulteriori minacce se le tensioni aumenteranno e gli esperti temono che si vada verso una guerra commerciale globale.
Come si è potuto arrivare a questo?
Le tensioni tra i due contendenti si sono sviluppate per tutta una serie di questioni, dal commercio alla presenza militare americana nel Mar Cinese Meridionale, per cui Pechino si è ripetutamente lamentato. L’amministrazione Trump ha invece accusato la Cina di utilizzare tattiche predatorie e illegali per contrastare la supremazia tecnologica americana.
Gli Stati Uniti si sentono minacciati dal piano cinese chiamato “Made in China 2025“, che prevede lo sviluppo a lungo termine di aziende cinesi in settori quali la tecnologia dell’informazione, la robotica, le attrezzature aerospaziali, i veicoli elettrici e i biofarmaci. Molti gruppi di affari occidentali sostengono che “Made in China 2025” li porterà ai margini, o addirittura fuori, da tutti questi settori.
Secondo gli Stati Uniti, le tattiche della Cina consistono nel richiedere alle società straniere tecnologia in cambio dell’accesso al vasto mercato cinese. Ma anche veri e propri cyber-furti.
Le conseguenze non tarderano a caderci addosso
Se si intensificasse ulteriormente, si prevede che la guerra commerciale USA-Cina avrà conseguenze globali. Le imprese europee temono che ciò sarebbe una grande minaccia alla ripresa economica che ha aiutato l’Europa a superare la crisi finanziaria.
Nel frattempo, lo yuan cinese è crollato, con la moneta che ha toccato ieri il minimo da undici mesi. Un segnale che investitori e trader sono molto preoccupati per le tensioni tra i due paesi.
Il governo cinese ha avvertito che i dazi statunitensi non solo danneggeranno la Cina e gli Stati Uniti, ma anche il resto del mondo. Infatti, 20 dei 34 miliardi di dollari interessati riguardano prodotti di società straniere. Gli osservatori si aspettano che saranno proprio gli agricoltori, che avevano sostenuto a gran voce Donald Trump nelle elezioni del 2016, ad essere maggiormente danneggiati dalla reazione di Pechino, che ha preso di mira molti prodotti agricoli.
Ma Trump non è entrato in guerra solo con la Cina. Anche Canada, Messico e Unione Europea sono stati colpiti dai dazi americani e, di conseguenza, hanno introdotto dazi di ritorsione contro gli Stati Uniti.
Gli economisti hanno avvertito che una guerra commerciale rallenterà l’economia statunitense, oltre a quella dei paesi coinvolti. Come a dire che non sarà una guerra con vinti e vincitori, ma soltanto vinti.
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