Quando la maggiore società mineraria del mondo mostra un crescente interesse per un metallo, in questo caso il rame, tutto il mercato inizia a farsi domande e comincia a speculare sulle possibili conseguenze, nel breve e nel lungo termine.
Molti osservatori avevano notato negli ultimi tempi un crescente interesse della BHP Billiton verso il rame, ma la scorsa settimana la società stessa ha dichiarato che prevede, nel prossimo futuro, di spostare i suoi interessi dal ferro al rame.
Secondo Bloomberg, la maggiore propensione del gigante minerario ad investire nel rame nasce dalle previsioni di un aumento della domanda di metallo rosso in Cina, mentre i prezzi del ferro continuano a stazionare sui livelli minimi degli ultimi cinque anni (“Come sarà il 2015 per il ferro?“).
I 4 pilastri su cui si reggeranno le attività della BHP Billiton nei prossimi anni saranno: il minerale di ferro, il rame, il carbone e il petrolio.
Secondo l’Amministratore Delegato di BHP, la crescita della domanda di rame in Cina sarà molto più veloce di quella dell’acciaio, trascinata da un enorme utilizzo di elettricità.
Anche se Goldman Sachs crede che il cosiddetto superciclo delle materie prime sia giunto al termine e molti analisti prevedono un calo nella domanda di materie prime, BHP Billiton rimane positiva sul rame.
Come riportato dal Wall Street Journal il mese scorso, BHP prevede un deficit di rame significativo entro il 2018.
Bank of America Merrill Lynch ha previsto che i prezzi del rame aumenteranno del 20% entro il 2017, mentre BHP si aspetta che la domanda globale salga del 50% entro il 2030.
Nei prossimi anni gli investitori che seguono il metallo rosso potrebbero raccogliere frutti abbondanti dai loro investimenti.