Transizione energetica in Congo: fiumi tossici e morte per il rame e per il cobalto
Secondo uno studio di RAID e di African Resources Watch, i fiumi vicino alle miniere di rame e cobalto del Congo sono diventati tossici
Secondo uno studio di RAID e di African Resources Watch, i fiumi vicino alle miniere di rame e cobalto del Congo sono diventati tossici
La Repubblica Democratica del Congo è ufficialmente il secondo esportatore di rame del mondo. Un segno di un mercato che sta cambiando o un aggiustamento statistico temporaneo?
Minerali come il gallio e l’indio stanno già scarseggiando, mettendo a i rischio i nostri progressi tecnologici. Purtroppo, non sono i soli… ecco una panoramica degli elementi che rischiano di scomparire troppo presto.
L’interesse per il mercato di cobalto è stato un crescendo anche nel 2017. Ma ecco quali sono le prospettive per il prossimo anno…
I produttori di auto elettriche non stanno facendo abbastanza per evitare di utilizzare cobalto proveniente da chi lo produce violando i diritti umani.
Nel 2016, il mercato del cobalto ha sollevato un crescente interesse da parte degli investitori. Sarà la stessa cosa anche nel nuovo anno?
Il primo produttore di diamanti naturali industriali del mondo, nel 2015, è stata la Russia, seguita dalla Repubblica Democratica del Congo.
Amnesty International denuncia che le più importanti aziende tecnologiche e di auto elettriche potrebbero aver acquistato componenti a base di minerali estratti da bambini-minatori.
Una fotografia aggiornata di dove viene prodotto la maggior parte del tantalio nel mondo. Protagonista principale, come sempre, l’Africa.
L’industria mineraria della Repubblica Democratica del Congo, con oltre 13.000 posti di lavoro persi solo di recente e la chiusura di numerose miniere, sta attraversando uno dei periodi più difficili della propria storia.
Conflitti e violenze dell’Africa Orientale hanno le loro radici in un minerale semi-sconosciuto come il coltan, molto richiesto dal mercato dell’elettronica dei paesi sviluppati disposti, fino ad ora, ad ignorarne i costi in vite umane.
Amnesty International ha pubblicato un rapporto che denuncia l’impiego di cobalto proveniente dallo sfruttamento del lavoro minorile più selvaggio: quello dei bambini costretti nelle miniere.
Alcuni analisti ritengono che un metallo critico come il cobalto potrebbe essere un buon investimento in mercati difficili come quelli odierni.
La mappa mondiale delle più grandi riserve e dei più grandi produttori di diamanti del mondo ha, da molto tempo, l’epicentro nel continente africano.
Uno dei metalli più importanti per la produzione delle batterie al litio è concentrato in uno stato africano flagellato da violenti conflitti interni che continuano a sollevare timori circa la disponibilità di cobalto sul mercato internazionale.
Sorprendentemente, il parlamento europeo ha introdotto una legge molto severa per vietare l’uso di minerali e metalli provenienti da zone di guerra. Una misura che interessa il tantalio, lo stagno, il tungsteno e l’oro.
Uno dei metalli più utilizzati negli smartphone e nei tablet proviene in gran parte da paesi africani che lottano quotidianamente con la povertà e la violenza.
La nuova legge americana che scoraggia l’utilizzo di metalli e minerali insanguinati sta producendo i primi effetti sul mercato, con le compagnie minerarie alla ricerca di nuove miniere al di fuori della martoriata Repubblica Democratica del Congo.
Gli ultimi gioielli tecnologici della Apple, presentati questa settimana, presentano un piccolo neo: non sono conflict-free.
Il micidiale virus che sta terrorizzando l’Africa, ha iniziato a colpire anche l’industria mineraria di molti paesi, come sta succedendo nella Repubblica Democratica del Congo.
La produzione di tantalio è concentrata in pochi paesi del mondo. Anche la recente mappa tracciata dal US Geological Survey evidenzia che questo metallo raro proviene in gran parte da paesi politicamente instabili.
Tutto il continente africano possiede preziosi depositi di tantalio, il metallo raro indispensabile a tutte le industrie dell’elettronica. Tuttavia molti paesi africani non riescono a sfruttarlo o a gestirlo per arricchire la propria popolazione.
Non è la prima volta, ne sarà l’ultima, che viene compiuto un furto di metallo. Ma questa volta la vicenda ha sfiorato il rocambolesco, con molti elementi che potrebbero ispirare un copione cinematografico.
Uno dei metalli industriali più importanti, ha un’altissima concentrazione in uno dei paesi africani più instabili e martoriati da violenti conflitti: la Repubblica Democratica del Congo.
Il problema dei minerali e dei metalli provenienti da zone insanguinate da violenze e guerre civili come in Congo, arriva all’attenzione del grande pubblico grazie al National Geographic.
Il divieto di esportazione sarà effettivo dal prossimo luglio. Gli operatori si aspettano che il mercato del cobalto reagirà con un aumento delle quotazioni.
Le violenze tra fazioni armate e sulla popolazione sono in aumento, finanziate dal contrabbando di oro e di altre preziose risorse naturali.
Cosa sono i minerali fonti di conflitto? Sono minerali e metalli per i quali si scatenano guerre civili e massacri della popolazione per averne il controllo.