Oro e sangue in Congo (RDC)

Le violenze tra fazioni armate e sulla popolazione sono in aumento, finanziate dal contrabbando di oro e di altre preziose risorse naturali.

Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) si sta svolgendo un conflitto sanguinario che sembra non avere fine. I ribelli del gruppo armato M23 si sono rifiutati di ritirarsi da Goma, la capitale del paese, ma l’esercito governativo ha interpretato la mossa come una dichiarazione di guerra e si è detto pronto alla ripresa dei combattimenti.

La crescita del gruppo M23 sta destabilizzando la parte nord-orientale del paese, dove combattono un numero imprecisato di gruppi armati. Le atrocità stanno crescendo e le uccisioni, gli stupri, gli incendi e il reclutamento di bambini soldato  sono in aumento. Qualcuno riferisce di esecuzioni sommarie e di bambini sepolti vivi.

Da settembre circa un milione e mezzo di persone, ma il numero è destinato a crescere, stanno sfollando per sfuggire alle violenze che si stanno intensificando.

La Repubblica Democratica del Congo è uno dei paesi più poveri del mondo anche se le sue risorse naturali sono immense. Nella sola regione del Twangiza-Namoya, si stima che vi siano giacimenti di oro per più di 20 milioni di once.

La comunità internazionale si è adoperata per impedire i commerci illeciti d’oro che finanziano i gruppi armati, ma senza successo. Il contrabbando rimane un grave problema e la maggior parte dell’oro estratto nelle regioni orientali del paese prende la strada del Dubai.

Molte delle miniere d’oro sono gestite da minatori artigianali e tutti i territori adiacenti hanno un grado di insicurezza molto alto. Violenze, contrabbando e rivolte sono all’ordine del giorno e le società minerarie attive nella regione riferiscono di aver preso le distanze dai ribelli ma gli investitori non sono tranquilli: le azioni delle società quotate sono colpite dalle vendite.

Loncor Resources (canadese), Regal Resources (australiana) e Erongo Energy (australiana) hanno dichiarato che le attività di esplorazione e di estrazione non sono state interrotte dalle recenti violenze.

Le ricchezze minerarie della Repubblica Democratica del Congo, sono diventate una vera e propria maledizione per il destino del suo popolo.

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